giovedì,Dicembre 26 2024

D’accordo Lo Schiavo, Mammoliti e Tucci: «A Vibo a lavoro per un fronte progressista ampio»

I due consiglieri regionali e il deputato in vista delle future elezioni amministrative nella città capoluogo. Ieri pomeriggio l’incontro a Palazzo Gagliardi: «Il dialogo è già iniziato, deve partire da Vibo e arrivare alla regione»

D’accordo Lo Schiavo, Mammoliti e Tucci: «A Vibo a lavoro per un fronte progressista ampio»
Da sinistra Antonio Lo Schiavo, Raffaele Mammoliti e Riccardo Tucci

Tutti d’accordo: a Vibo Valentia il centrosinistra – o area progressista che dir si voglia – dovrà correre unito in vista delle prossime comunali della primavera del 2024. Vibo dovrà essere poi un modello da esportare anche a livello regionale. Il cammino è all’inizio ma i protagonisti sono convinti e determinati. I consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo (Liberamente progressisti), Raffaele Mammoliti (Partito democratico) e il deputato Riccardo Tucci (Movimento 5 Stelle) non hanno, infatti, dubbi: tutti e tre ritengono in maniera concorde che bisogna lavorare insieme per costruire «una alternativa a una amministrazione comunale e a un centrodestra che governano questa città da venti anni». A margine dell’incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Gagliardi (promosso dal movimento Liberamente progressisti in collaborazione con il Coordinamento 2050 civico, ecologista e di sinistra di Stefano Fassina, e le associazioni Calabriattiva di Rende, La Strada di Reggio Calabria, Scenari globali e Pensiero libero) per discutere su “La Calabria dopo il voto. Analisi e prospettive politiche” (a cui hanno preso parte Gianluca Passarelli, docente di Scienza politica della Sapienza Università Roma, e Domenico Cersosimo, docente di Economia applicata dell’Università della Calabria) i tre hanno parlato in modo inequivocabile, diretto e chiaro su come dovrà essere in futuro il centrosinistra a Vibo Valentia. [Continua in basso]

Lo Schiavo: «Dialogo già iniziato, da Vibo per arrivare alla regione»

«Bisogna allargare un fronte a tutte le forze che oggi sono alternative all’amministrazione comunale – ha spiegato Antonio Lo Schiavo – Quindi, nessuno ha intenzione di mettere un cappello politico. Bisogna costruire una alternativa, ovviamente ci sono le forze organizzate della politica di cui nessuno ne può fare a meno, ci sono i movimenti, c’è la società civile. L’intelligenza sarà quella di riuscire a mettere tutti assieme». Detto questo, il consigliere regionale ha inteso precisare che si lavora per «tenere il cantiere del centrosinistra aperto. Io non ho tessere di partito in questo momento. Rappresento un movimento politico, progressista, rappresento le istituzioni, in quanto sono nel consiglio regionale, quindi sento anche il ruolo importante nella mia città di dovere contribuire assieme ad altri alla costruzione di questo cantiere aperto ed inclusivo che non può non avere come interlocutore le forze politiche: mi riferisco al Partito democratico e al Movimento 5 Stelle».

Il dialogo – ha detto ancora il consigliere regionale – «è già iniziato, deve partire da Vibo per arrivare alla regione. Noi dobbiamo lanciare una alternativa al Paese. L’ambizione è quella di non localizzare il dibattito su singoli nomi. A me i nomi non mi appassionano per nulla. A me interessa la piattaforma politica e la capacità di ciascuno di avere quell’equilibrio, quella serietà e quella apertura mentale che possano consentire l’inclusione di tutti e non alzare muri e staccati. In questo momento bisogna fare parte di una squadra, i nomi verranno dopo. Non si parte mai da una idea di chi debba fare il candidato a sindaco. Si parte assieme trovando le ragioni per stare allo stesso tavolo. E le ragioni sono quelle di costruire una alternativa a una amministrazione comunale e a un centrodestra – questa la conclusione di Antonio Lo Schiavo – che governano questa città da venti anni e che, anche per demerito nostro, non siamo riusciti a costruire una proposta valida».  

Mammoliti: «Fronte progressista per rappresentare l’alternativa»

«Non c’è dubbio – ha attaccato Raffaele Mammoliti – che quello che non siamo riusciti a fare a livello nazionale, dobbiamo provare a farlo a Vibo, nella città capoluogo di provincia. Finalmente un fronte ampio e progressista potrebbe avere tutte le carte in regola per candidarsi a rappresentare l’alternativa vera a questo centrodestra che da anni governa e i risultati sono impietosi. Basta guardare i report sulla qualità della vita, pubblicati dai maggiori istituti di analisi del Paese, e si legge che la città di Vibo ha i peggiori risultati. Anche gli standard sulla crescita dello sviluppo produttivo e sulla vivibilità della città indicano e impongono al centrosinistra la responsabilità di presentarsi con un campo larghissimo. Un fronte progressista – ha precisato ancora il consigliere regionale –  riformista, di sinistra che si candida a rappresentare l’alternativa vera. Ci sono già dei contatti. Io con Antonio Lo schiavo, ad esempio, ho lavorato assieme su alcune cose in consiglio regionale. Sono dei primi segnali di aperta collaborazione che mi auguro si possano sviluppare sempre di più in un ragionamento condiviso sulle future scelte politiche».

In riferimento al Movimento 5 Stelle, Raffaele Mammoliti ha detto che «in Calabria il Partito democratico è stato sempre coerente. Loro hanno una presidenza di commissione grazie al Pd. Noi siamo stati coerenti e responsabili. Oggi tutto questo, però, viene meno per quello che è accaduto a livello nazionale che io non condivido. Quindi, mi auguro che anche con i cinquestelle si ritorni a dialogare, a ragionare insieme perché – ha concluso l’esponente democrat – abbiamo bisogno di costruire a Vibo e in Calabria un fronte progressista ampio per poter realmente costruire una prospettiva di cambiamento».  

Tucci: «L’area progressista unica possibilità per dire la nostra»

Il Comune di Vibo Valentia

Riccardo Tucci, dal canto suo, ha inteso precisare che «oggi bisogna parlare più che di centrosinistra di area progressista, perché oggi è quell’area che si ritrova sui temi ambientali, ecosostenibili. Detto ciò, essere uniti sotto l’area progressista sarà l’unica possibilità per dire la nostra a livello comunale. Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato negli anni che la sua presenza in amministrazioni non riconducibili a noi a livello politico ha portato a dei risultati importanti. I contatti – ha aggiunto il parlamentare – oggi a Vibo con le altre forze ci sono, siamo però nella fase embrionale. Tutto è in divenire perché prima di individuare il candidato sindaco, e quali saranno i gruppi che si possono avvicinare all’area progressista, bisogna capire se i programmi corrispondono. La domanda, quindi, che ognuno di noi deve porsi è questa: cosa voglio per Vibo? Voglio, ad esempio, un programma ecosostenibile, oppure voglio un inceneritore? Se è così non si può fare parte della stessa area del Movimento 5 Stelle. A livello regionale abbiamo avuto dei buoni risultati rispetto a come avevamo iniziato. Avevano trovato un candidato presidente capace di fare sintesi. Ma anche lì siamo partiti dai programmi».

Quindi la conclusione: «Voglio sottolineare – ha terminato il deputato vibonese – che tutti coloro i quali, partiti, movimenti, associazioni e società civile, si ritrovano nell’aera progressista e, dunque, alternativi all’attuale guida di centrodestra al Comune, saranno certamente i benvenuti per mettere in campo insieme una proposta politica alternativa al centrodestra».  

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