Ricorrenza morte Natuzza, il vescovo: «Liberiamoci da cancro ‘ndrangheta e massoneria deviata»
Omelia di monsignor Attilio Nostro nella chiesa di Paravati per la cerimonia eucaristica in suffragio della dipartita terrena della mistica
È stata la “grande chiesa”, promessale dalla Madonna nel lontano 1946, ad ospitare la cerimonia eucaristica in suffragio della dipartita terrena di Natuzza Evolo, avvenuta nel giorno di Ognissanti del 2009. Una “prima volta” da quando la Serva di Dio si è spenta serenamente nella Casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca”. Ai più, quest’oggi, è piaciuto pensare che la mistica stesse partecipando e assistendo alla sacra funzione radiosa dal cielo, affiancata e abbracciata amorevolmente ai figli Annamaria e Antonio e al marito Pasquale Nicolace. La santa messa, iniziata alle ore 11, è stata presieduta del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, lo stesso che il 6 agosto scorso, a dieci mesi dal suo insediamento, ha dedicato al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” e aperto al culto l’edificio sacro incastonato nella Villa della Gioia di Paravati. [Continua in basso]
«Per me questa giornata, anche dal punto di vista personale, è un pò particolare. L’anno scorso – ha affermato, tra l’altro, il presule nella sua omelia – ho celebrato la messa dall’esterno, oggi, ringraziando Dio e la Madonna, siamo dentro questa bellissima chiesa a rendere gloria ai santi e a Dio. Io penso che la vostra presenza qui sia segno della presenza di una Chiesa che tende a dire la sua, che tende a offrire il proprio contributo affinché questa società cambi, perché questa società non sia condizionata dalla ‘ndrangheta, un cancro da cui ci dobbiamo liberare, o dalla massoneria deviata o da una mentalità retrograda che non ci permette di spiccare il volo. Noi siamo chiamati ad essere una voce profetica, non assimilabile a nessuna altra voce, perché non abbiamo un padrone ma un padre che ci guida, non abbiamo una logica razionale ma il Logos, non abbiamo uno spirito di vendetta, sopraffazione o violenza, ma abbiamo lo Spirito Santo. Noi siamo diversi rispetto ai figli di questo mondo – ha aggiunto – perché siamo figli di Dio e apparteniamo a lui essendo stati pagati a caro prezzo con il sangue dell’agnello. Restituiamo a Dio ciò che appartiene a Dio e lasciamo a Cesare ciò che è di Cesare, restituiamo a Dio quel sangue per il quale siamo stati amati, amiamo Dio che ci ha amati per primi e non rinunciamo alla nostra vocazione alla santità, dicendo sì ai compromessi che il mondo ci offre.
Non rinunciamo alla vita eterna, ringraziamo Dio per la povertà, l’obbedienza alla Chiesa cattolica e per i nostri rapporti dettati dal servizio e non dal potere. Allora saremo veramente beati e santi, perché la nostra vita odorerà di Dio e potremo dirci luce del mondo e sale della terra, senza compromessi con la logica terrena e senza seguire ambizioni di potere. Questa è la Chiesa di Dio, questa è la nostra fede, nient’altro che questa. E allora – ha concluso visibilmente commosso monsignor Nostro – con quella semplicità e questo servizio che Mamma Natuzza ha reso lungo tutto il corso della sua vita, anche noi poniamoci al servizio di questa Chiesa, sposa di Cristo tanta amata da Dio da sacrificare il figlio per essa». Alla cerimonia erano presenti anche il sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, e i figli di Natuzza, Angela e Franco, con i familiari.
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