Violazione della sorveglianza speciale, Francesco Barba torna in libertà
Era stato sorpreso lo scorso dicembre alla guida di un’autovettura e senza patente, già revocatagli a causa della misura cautelare. Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto le argomentazioni della difesa
Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rimesso in libertà Francesco Barba, 52enne imprenditore edile di Vibo Valentia, già condannato con rito abbreviato alla pena di 1 anno di reclusione per aver violato la sorveglianza speciale, in quanto sorpreso, lo scorso dicembre, da una pattuglia della Polizia Stradale alla guida di un’autovettura, sprovvisto di patente, revocatagli proprio in seguito alla sottoposizione alla sorveglianza speciale.
All’imputato, difeso dall’avvocato Diego Brancia, veniva contestato di aver violato la prescrizione di “vivere onestamente e rispettare le leggi” e perciò era stato immediatamente tratto in arresto, trattandosi di un soggetto sottoposto a sorveglianza speciale “qualificata” da estrema pericolosità sociale.
Il Gup di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, aveva reiteratamente rigettato la richiesta di revoca o di sostituzione della misura cautelare, motivandone i provvedimenti con l’estrema pericolosità sociale dell’imputato (e con il pericolo di reiterazione dei reati), già gravato da numerosi precedenti penali, tra cui quello di far parte con ruolo verticistico (perché condannato con sentenza passata in giudicato in Operazione Nuova Alba) del Clan di ‘ndrangheta Lo Bianco-Barba.
La difesa ha sottoposto al vaglio del Tribunale di Catanzaro, la mancata valutazione ad opera del Gup del giudizio di “attualità della pericolosità sociale” che di per sé rende inefficaci le violazioni dei soggetti sottoposti alla sorveglianza speciale. Il Tribunale del Riesame ha dunque accolto le osservazioni rimettendo in libertà il condannato.