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Sanitari ucraini in Italia: l’Asp di Vibo recluta una dottoressa per la Cardiologia

Fuggita dalla guerra, offre la sua professionalità al nosocomio Vibonese

Sanitari ucraini in Italia: l’Asp di Vibo recluta una dottoressa per la Cardiologia
La sede dell’Asp di Vibo Valentia

L’azienda sanitaria di Vibo, ha proceduto al reclutamento temporaneo del personale sanitario ucraino. Come previsto dal decreto “Misure urgenti” per l’Ucraina, infatti, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 marzo, grazie a una «deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie» è stato conferito un incarico di collaborazione di natura libero professionale, della durata di 6 mesi, eventualmente prorogabili, per numero massimo di 38 ore settimanali, alla dottoressa Molchanoca Iryna, Medico specialista in Medicina Interna. La specialista, fuggita dalle bombe russe, aveva comunicato – in qualità di cittadina ucraina, residente in Ucraina – la propria disponibilità ad esercitare la professione di Medico in strutture dell’Azienda sanitaria provinciale , previa sottoscrizione di un contratto di lavoro a tempo determinato o di un contratto libero professionale, partecipando, inoltre, all’avviso del 5 agosto scorso, pubblicato sull’Albo Pretorio dell’Asp, collocandosi al terzo posto nella graduatoria della selezione pubblica per il conferimento di n. 2 incarichi libero-professionali, a tempo determinato, da attribuire nella disciplina di cardiologia o in discipline affini o equipollenti. Lo scorso 6 ottobre, a seguito della richiesta del direttore della Cardiologia dello Jazzolino, di un ulteriore incarico di libero – professionale per 38 ore settimanali, la direzione aziendale ha reclutato la dottoressa Molchianova Iryna, conferendole l’incarico professionale per la durata di sei mesi. Il decreto del 21 marzo scorso, consente ai professionisti residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 «l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario» in Italia, fino al 4 marzo 2023. I numeri dei sanitari fuggiti dalla guerra impiegati in Italia non sono comunque elevati, poichè  gli specialisti come i chirurghi, per esempio, tendono a rimanere in Ucraina per l’emergenza legata al conflitto e c’è chi lascia il Paese per provare a trovare impiego in Polonia, dove i titoli di studio vengono riconosciuti automaticamente e soprattutto non si ha difficoltà con la lingua. Ad oggi sono oltre 2000 i professionisti sanitari ucraini arrivati in Italia tra infermieri, medici e psicologi. Il 95% sono donne.

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