giovedì,Dicembre 26 2024

Comune di Vibo: rinviata in aula la discussione sullo stato dei cimiteri

L’ordine del giorno con carattere di urgenza era stato presentato questa mattina in aula in apertura dei lavori del consiglio comunale dal rappresentante della minoranza Giuseppe Russo (Coraggio Italia)

Comune di Vibo: rinviata in aula la discussione sullo stato dei cimiteri
Veduta parziale della parte nuova del cimitero di Vibo

Si discuterà nel corso di un altro consiglio comunale di Vibo Valentia la vicenda relativa all’attuale situazione dei cimiteri del territorio comunale. Il carattere di «urgenza» dell’ordine del giorno, presentato questa mattina all’inizio dei lavori del civico consesso dal consigliere comunale di Coraggio Italia Giuseppe Russo, è stato infatti rifiutato dalla maggioranza di centrodestra che ha votato in maniera contraria affinché si discutesse oggi in aula della vicenda. L’ordine del giorno sarà, pertanto, calendarizzato dalla conferenza dei capigruppo per una prossima seduta del civico consesso. A relazionare brevemente sull’argomento è stato lo stesso consigliere di minoranza, il quale, nel suo ordine del giorno non ha mancato di annotare la situazione esistente fra «incuria dei cimiteri e mancato adeguamento alle nuove norme di polizia mortuaria», evidenziando particolarmente la mancanza all’interno di essi, con particolare riferimento al capoluogo e alla frazione Vena, di loculi, anche se «il 20 dicembre del 2020 in consiglio comunale, all’unanimità si dava mandato al sindaco Maria Limardo di attivarsi anche per i restanti cimiteri, sulla base di una relazione redatta dagli uffici comunali competenti cimiteriali da dove si evidenziava la mancanza di posti anche nei cimiteri di Longobardi, Piscopio, Bivona e Triparni». [Continua in basso]

L’unica alternativa, quindi, a parere dell’interessato, per ricavarne dei posti, sembra essere solo l’estumulazione dei cadaveri tumulati a scadenza della concessione (circa 99 anni) per il trasferimento dei resti nell’ossario comunale. Estumulazione che si esegue alla scadenza della concessione, ma le amministrazioni  – ha annotato Russo nel suo documento – «possono emanare regolamenti che consentano procedure ordinarie per estumulazioni dopo 20 anni dalla tumulazione. Disconosciuta, e quindi mai applicata la legge 130 del 30 Marzo 2001, con la quale è stato finalmente snellito l’iter per la richiesta della cremazione». Quindi, previo adeguamento degli uffici comunali dell’attuale regolamento vigente con l’ordinamento italiano di polizia mortuaria, Giuseppe Russo ha sollecitato «l’applicazione di procedure volte ad avviare soluzioni giuridicamente consentite per recuperare spazi, e l’indizione da parte degli uffici comunali competenti, di una manifestazione di interesse e/o avviso esplorativo, di affidamento appalti vigente, per l’individuazione di un soggetto idoneo che si occupi del servizio di trasporto e cremazione resti mortali».

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