Rinascita Scott: efficaci tutti gli atti del processo per la posizione di Luigi Mancuso
La Corte d’Appello, pur avendo accolto la ricusazione, fa salva tutta l’istruttoria dibattimentale sinora compiuta nei confronti dell’imputato principale che verrà giudicato da altro Collegio del Tribunale di Vibo. Ecco gli scenari anche alla luce della posizione di Giuseppe Accorinti
Sono efficaci tutti gli atti a contenuto probatorio assunti sinora nei confronti dell’imputato Luigi Mancuso, 68 anni, di Limbadi, nel corso del maxiprocesso Rinascita Scott che si sta celebrando dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. E’ quanto deciso dalla Corte d’Appello di Catanzaro che dopo aver accolto il 16 settembre scorso la ricusazione di due giudici del Tribunale di Vibo Valentia (la presidente del Collegio Brigida Cavasino ed il giudice a latere Gilda Romano), presentata dai difensori di Luigi Mancuso, si era riservata di indicare quali atti – compiuti nel processo Rinascita Scott – fare salvi e quali dichiarare inefficaci nei confronti dell’imputato Mancuso. La Corte d’Appello ha dunque deciso: tutta l’istruttoria dibattimentale sin qui compiuta dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia nei confronti dell’imputato Luigi Mancuso è fatta salva. Ciò significa che il nuovo Collegio del Tribunale di Vibo (presieduto dal giudice Gianfranco Grillone) designato per processare Luigi Mancuso, dopo l’accoglimento della ricusazione, non dovrà iniziare ex novo l’intera istruttoria dibattimentale e quindi risentire in aula (con esame e controesame da parte di pm e avvocati) i testi della pubblica accusa sinora escussi in aula. Una decisione importante, quella della Corte d’Appello di Catanzaro, che pone alcuni punti fermi sul processo a carico di Luigi Mancuso dopo il suo stralcio dal maxiprocesso motivato dal fatto che due dei giudici del Collegio (Cavasino e Romano) si erano già occupate della sua figura nelle motivazioni della sentenza Nemea (e da qui l’accoglimento della loro ricusazione). [Continua in basso]
I ricorsi e le possibili conseguenze
Contro la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro di dichiarare efficaci tutti gli atti sinora compiuti nei confronti di Luigi Mancuso (principale imputato di Rinascita Scott) nel processo Rinascita Scott è probabile che i difensori dell’imputato – gli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese – presentino ricorso in Cassazione. Diventa però a questo punto decisiva la decisione della Suprema Corte su altro ricorso, ovvero quello presentato dalla Procura generale per la posizione del presunto boss di Zungri, Giuseppe Accorinti, l’altro imputato che si è visto stralciare la sua posizione ed accogliere la ricusazione. In questo caso – a differenza della posizione di Luigi Mancuso – la Corte d’Appello di Catanzaro ha dichiarato per Accorinti l’inefficacia di tutti gli atti a contenuto probatorio sin qui compiuti nei suoi confronti nel corso del processo Rinascita Scott. Avverso tale ultima decisione – come detto – la Procura generale di Catanzaro ha proposto ricorso in Cassazione e sarà quindi molto importante la decisione della Suprema Corte. L’eventuale accoglimento del ricorso della Procura generale da parte della Cassazione per la posizione di Accorinti avrebbe ripercussioni anche sul successivo ricorso della difesa di Luigi Mancuso. Le due posizioni – quella di Luigi Mancuso e di Giuseppe Accorinti – dovrebbero essere riunite nella prossima udienza dal nuovo Collegio del Tribunale di Vibo, ma al momento continueranno a viaggiare con un’istruttoria differente: occorrerà risentire in aula tutti i testi per la posizione di Accorinti, mentre per Luigi Mancuso si potrà andare avanti con nuovi testi. Una situazione per molti aspetti “paradossale” – nata da due differenti decisioni della Corte d’Appello – che solo la Cassazione potrà sanare.
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