Il movimento “Serra al centro” e l’associazione “In movimento” in difesa dell’ospedale
«È la battaglia per un diritto fondamentale e va portata avanti in maniera unitaria, ognuno con le proprie identità e appartenenze politiche, ma con grande autonomia»
«La battaglia in difesa dell’ospedale di Serra San Bruno è la battaglia per un diritto fondamentale e va portata avanti in maniera unitaria, ognuno con le proprie identità e appartenenze politiche, ma con grande autonomia, solo così una giovane classe politica può incidere positivamente per l’affermazione di un diritto, rivendicando con forza quanto altri territori hanno ottenuto, non ultimo la riapertura dell’ospedale di Cariati. E’ una battaglia di civiltà che va portata avanti con intelligenza e con una condivisione d’intenti, attraverso un disegno sinergico che deve coinvolgere tutte le forze di opposizione, movimenti ed associazioni presenti a Serra San Bruno. Queste cose le abbiamo dette sin dal primo momento in cui abbiamo intrapreso la battaglia in difesa del nosocomio, raccogliendo centinaia e centinaia di firme che abbiamo inviato al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto». Così il movimento “Serra al centro” e l’associazione “In movimento”. [Continua in basso]
«Talmente era manifesta la nostra terzietà rispetto ad un problema così sentito – proseguono i due sodalizi – che avevamo chiesto al sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, di mettersi a capo di un movimento, il più largo possibile, in difesa dell’ospedale, riconoscendogli cosi il ruolo di massimo rappresentante sanitario del territorio. Il sindaco non solo non ha raccolto il nostro appello ma si è reso partecipe di un disegno fatto di promesse ed illusioni che rimane impresso nelle parole scritte nere su bianco dei comunicati stampa da lui stesso diramati. Chi ha la memoria corta può cercare e trovare quanto è stato sottoscritto dal nostro sindaco insieme ad altri primi cittadini in un documento redatto in un consiglio comunale aperto. Di quanto sottoscritto, ad oggi, nemmeno un punto è stato realizzato. Ciò che rimane sono le immagini delle passerelle del primo cittadino insieme al commissario dell’Asp vibonese, Giuliano».
Vista la «drammatica situazione in cui versa la sanità del comprensorio delle Serre, della presenza sanitaria in questo territorio – viene ricordato – è rimasta la sola ambulanza in dotazione all’ospedale “San Bruno”, utilizzata, ormai, solo per i trasferimenti dei pazienti, in un continuo pellegrinare tra Serra San Bruno e Vibo Valentia, con la conseguenza che quando serve per una emergenza l’ambulanza non c’è, e puntualmente si sfiora la tragedia. Ironia a parte manca di tutto, mancano i medici, le attrezzature ed servizi. Ben vengano le uscite di singoli sindaci se hanno la forza di andare oltre il comunicato ed aggregarne altri, cosa che noi auspichiamo. Ben vengano anche i comitati purché non siano di parte e che non regni l’improvvisazione politica, dove ognuno nel mentre compie una battaglia, subito dopo si fa immortalare in una foto con il commissario dell’Asp vibonese, ambito nel quale le promesse l’hanno fatta da padrone. E’ necessario superare tutte le incomprensioni, i risentimenti, e guardare all’interesse del nostro territorio, le elezioni sono passate da tempo, le prossime saranno tra anni, usiamo la politica per risollevare le sorti di questo comprensorio. In politica non conta il passato o gli errori, in politica si guarda avanti. Non vogliamo passare per coloro che non sanno costruire o non sanno fare passi indietro. Diamo mandato ai rappresentanti dei singoli gruppi a costruire un tavolo largo di rivendicazioni e successivamente di lotta. Se non si trova un minimo di coesione – concludono le associazioni – su un problema così importante vuol dire che a Serra San Bruno è morta la politica».