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Amministrazione Limardo, l’affondo di tre consigliere: «Silenzio imbarazzante sui documenti richiesti»

Lorenza Scrugli, Elisa Fatelli e Laura Pugliese spiegano come i diritti dei consiglieri comunali siano stati calpestati e come l’ordinario, fra slogan e selfie, venga fatto passare a Vibo per straordinario

Amministrazione Limardo, l’affondo di tre consigliere: «Silenzio imbarazzante sui documenti richiesti»
Il sindaco Maria Limardo in aula
Lorenza Scrugli

«Oggi come ieri, quest’amministrazione preferisce e continua a rifugiarsi in un imbarazzante silenzio anziché affrontare e dare risposte ai tanti interrogativi che legittimamente le vengono posti. Legalità e trasparenza non sono parole di cui unicamente fregiarsi, ma principi che devono contraddistinguere l’operato di ciascuno di noi e ancor di più di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. Ed ancora oggi, come ieri, gli interrogativi relativi alla short list e i correlati criteri di selezione, continuano a rimanere senza risposte mettendo arrogantemente sotto i piedi le prerogative e i diritti di noi consiglieri che, in virtù del ruolo ricoperto, chiediamo documentazione e chiarezza sui criteri adottato». E’ quanto affermano le consigliere comunali Lorenza Scrugli, Elisa Fatelli e Laura Pugliese. Queste le semplici richieste di un anno e mezzo fa a cui non ha mai fatto seguito alcun chiarimento se non il solito assordante silenzio di un’amministrazione incapace di motivare adeguatamente le proprie scelte ma anche volontariamente avulsa da quel controllo sugli atti amministrativi che sarebbe suo pieno dovere effettuare. Oggi si chiede ancora una volta che venga fornita la documentazione e di comprendere sempre quali criteri vengano posti a garanzia della bontà delle scelte effettuate e i cui effetti si riverberano, in termini di servizi, sui cittadini tutti e sui meno fortunati in particolare. [Continua in basso]

Laura Pugliese

Anche stavolta, gli oltre trenta giorni già trascorsi dall’ultima richiesta fatta ufficialmente in commissione all’assessore alle politiche sociali, non sono stati sufficienti a fornire un semplice verbale di commissione giudicante o a confrontarsi sulle decisioni prese. Come si può allora non domandarsi perché sia così difficile fornire risposte quando si è convinti che le decisioni assunte si basino su criteri oggettivi e su atti amministrativi limpidi e inattaccabili? Ma lo stesso atteggiamento viene utilizzato ogni qual volta si toccano argomenti forse non sufficientemente approfonditi o non particolarmente graditi salvo poi ricorrere ai soliti slogan o selfie dove ogni ordinarietà viene fatta passare come straordinario risultato.

Elisa Fatelli

Ne è un esempio il comunicato stampa di ieri dove una regolarità del Durc, atto scontato per un ente pubblico, viene proposto come risultato di un lavoro alacre e incessante. Noi stesse avevamo richiesto – semplice domanda costata pochi minuti di tempo – in data 31 agosto di avere un’attestazione sulla regolarità del Durc e la stessa ci era stata fornita, in termini positivi, dalla ragioneria seduta stante. Sono mesi invece che invano si chiede, tra le altre cose, che venga fornita la rendicontazione effettuata dai tre esperti di cui il Comune si è avvalso da marzo 2021 a giugno 2022 il cui costo di circa 150.000 euro è stato sopportato interamente dal fondo povertà; rendicontazione che si pone come atto fondamentale e la cui eventuale mancata attuazione potrebbe incidere sui futuri finanziamenti.
Più volte era stato chiesto un cambio di passo; si continua a spacciare lo stesso solo con un cambio di persone ma non di mentalità. Solo rispettare appieno e mettere al centro dell’attività amministrativa i cittadini e le loro esigenze, consentirebbe di pensare ad un salto di qualità e a quella Vibo Valentissima che, temiamo, sia destinato a rimanere solo un triste slogan».

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