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Sicurezza, intervista al segretario del Siulp Caso: «La politica si interessi alla Polizia non solo in periodo elettorale»

Dalle aggressioni degli ultimi giorni ai problemi a Vibo Valentia, Serra e Tropea, dalla Stradale al settore Postale sino alla Scuola allievi agenti

Sicurezza, intervista al segretario del Siulp Caso: «La politica si interessi alla Polizia non solo in periodo elettorale»
Il segretario provinciale del Siulp Franco Caso
Franco Caso

Nonostante siano trascorsi alcuni giorni non si è spenta l’eco per la violenta aggressione ai danni di un poliziotto in servizio presso la Questura. L’episodio ha dato la stura al segretario provinciale del Siulp, Franco Caso, di tornare a parlare di sicurezza del personale e non solo. In questa intervista a Il Vibonese.it, il sindacalista affronta infatti una serie di tematiche e lancia un appello ai neo parlamentari eletti in Calabria – e soprattutto del Vibonese – affinché la loro vicinanza al corpo di polizia sia costante nel tempo e non solo in occasione di eventi particolari e spiacevoli. [Continua in basso]

Segretario Caso, l’ultimo episodio è stato gravissimo e testimonia ancora una volta quanto sia necessario che la politica compia atti concreti per tutelare gli agenti, soprattutto nelle zone di frontiera qual è Vibo Valentia. 

«Assolutamente, un atto vile e criminale ed è intollerabile che in un Paese civile come il nostro i poliziotti vengano aggrediti con questa brutalità. La politica deve fare la propria parte ma non a parole. Ecco perché auspichiamo che i rappresentanti del popolo in Parlamento si attivino per tutelare il personale. Nei giorni della campagna elettorale abbiamo avuto incontri con alcune forze politiche illustrando loro la situazione vibonese. Sarà comunque determinante il dialogo con tutte le parti sociali e più in generale con chiunque si renda portatore sano di risorse, di soluzioni, di un solo centro d’interesse: i cittadini. La trattazione del delicato tema della sicurezza è stata al centro degli incontri e ha trovato puntuale interesse in occasione della campagna elettorale già divenuta incandescente proprio su questo terreno, ma è chiaro che tale tema debba essere costantemente al centro del dibattito politico e non solo durante il periodo di chiamata alle urne. Sul tema, infatti, il Siulp lavora tutto l’anno proprio per evidenziare lo stretto legame tra le condizioni in cui versa la categoria dei lavoratori in divisa e i cittadini. Fedeli quindi alla nostra tradizione di equidistanza da interessi di parte, sentiamo la necessità e il dovere di stimolare ancora di più a discutere pubblicamente le cadenze argomentative che scandiscono l’agenda Sicurezza Siulp».

Come ad esempio intervenire sulla cronica carenza di organico…

«Esattamente e non solo nuove matricole. A mancare in particolare sono i quadri intermedi, quelli che fanno da collante tra i dirigenti e gli agenti semplici. Il senso di abnegazione non ci è mai mancato e ci ha portato anche a sanare l’assenza di queste figure ma è chiaro che non può essere una soluzione definitiva. E questa situazione si verifica un po’ in tutte le sezioni del Corpo: ad esempio alla Stradale e alla Postale di Vibo. In particolare quest’ultima al giorno d’oggi è di rilevante importanza perché, vista l’espansione del web, e soprattutto con l’esplosione dei social, sempre più gente sporge denuncia in questo campo. Tra l’altro sul web c’è maggiore possibilità di risalire ai responsabili di un fatto-reato in quanto è tutto tracciabile e questo genera fiducia nei cittadini che, così, sono incentivati a rivolgersi a noi».

Il problema dell’organico è dovuto al blocco del turn over all’inizio dello scorso decennio. Ma non ci sono novità?

«Il blocco, intanto, avvenne in periodo di spending review, quindi sotto il governo Monti, ma nonostante siano trascorsi anni quel gap sulle mancate assunzioni non è stato ancora colmato anche perché nel 2004 si è operata una riduzione delle Scuole di Polizia e anche Vibo ha rischiato. Quindi, il ricambio con nuovi agenti per sostituire chi è andato in pensione non c’è stato. Adesso pare che tutto ciò sia stato compreso. ma nonostante le proposte del Siulp sulla necessità di riaprirne oltre un paio, nulla si è mosso. A Vibo si diplomano circa 500 persone ogni anno». 

La Scuola, quindi, non rischia più?

«Allo stato no, ma non bisogna abbassare la guardia».

Mentre un fardello economico pesante sono gli affitti. Sia la Scuola allievi che la Questura, ad esempio, pagano fitti elevati. Come se ne esce?

«Purtroppo non è semplice per quanto concerne l’istituto perché è una vicenda intricata. Vorrei ricordare che era nostra (dell’amministrazione della Polizia di Stato, ndr), poi si è imposta la necessità di venderla, solo che adesso per ricomprarla servirebbe una cifra maggiore. Per la nuova Questura l’ex sottosegretario Dalila Nesci aveva annunciato la possibilità di realizzare una nuova sede ma per ora è tutto fermo».

Ha parlato di Polizia Stradale e Postale, ma com’è la situazione negli altri presidi vibonesi?

«Allora, rispetto alle piante organiche redatte dall’Amministrazione, non abbiamo problemi nella Questura, mentre siamo sotto la soglia – nell’ordine di un discreto numero –, secondo noi del Siulp, nella Scuola allievi, presso il Reparto prevenzione crimine – dove ne mancano nove – e al commissariato di Serra San Bruno – 31 sui 45 previsti -. E più presenza di forze dell’ordine sul territorio significa maggiore prevenzione soprattutto in un territorio non semplice da pattugliare come quello vibonese per via della situazione orografica, soprattutto nella fascia montana, oltra a rappresentare un deterrente per i malintenzionati».

E Tropea?

«Per il posto fisso di Tropea bisogna fare un discorso a parte. Nel 2026 infatti tutti i posti fissi verranno smantellati nei centri di periferia e istituiti solo nelle città capoluogo. Ebbene, in questo caso per la cittadina si aprono due strade: o si rinuncia ad un presidio della Polizia di Stato oppure si eleva il posto fisso a Commissariato. Ed è questa la via che stiamo seguendo, forte anche degli interventi dei parlamentari vibonesi. Non dimentichiamo che in estate tutto il comprensorio di Tropea-Capo Vaticano conta centinaia di migliaia di persone. La presenza della Polizia serve, quindi, eccome».

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