Vibo, sit in dei cittadini per la riapertura della piscina comunale -Video
L'impianto chiuso da due anni versa in uno stato di degrado e di abbandono. Nei giorni scorsi davanti ai cancelli di località Maiata la protesta pacifica
Ci sono gli ex istruttori, c’è una delegazione del Pd, ci sono i genitori ma soprattutto ci sono gli atleti. Quei giovani promettenti del nuoto che hanno dovuto rinunciare a un sogno. Perché da 2 anni la piscina comunale di Vibo Valentia è chiusa con un lucchetto in attesa che il Comune decida il da farsi. «Frequentavo la piscina da quando avevo tre anni. [Continua in basso]
Facevo parte della squadra di nuoto e partecipavamo alle competizioni regionali – racconta Simone, 16 anni-. Due anni fa hanno chiuso e io ho dovuto smettere». Gli fa eco Davide, anche lui ha dovuto rinunciare al sogno di diventare un nuotatore professionista. E poi ci sono gli istruttori come Domenico, Caterina e Alessandra, che nella piscina ci lavoravano da anni. «Non può restare chiusa», dicono a gran voce. E mentre davanti ai cancelli di località Maiata andava in scena la protesta dei cittadini, Palazzo Luigi Razza pubblicava l’Avviso per l’affidamento congiunto della progettazione definitiva ed esecutiva e della direzione lavori sia alla Cittadella dello Sport di Vibo Marina che alla Piscina comunale “Antonino Mangialavori”. Un atto arrivato all’indomani della petizione popolare sul Web che in poche ora ha raggiunto il migliaio di firme. «Cosa aspetta il Comune a pubblicare il bando per l’affidamento dei lavori della Piscina comunale e quello per la gestione della struttura?». La risposta attesa da settimane è dunque arrivata venerdì pomeriggio in concomitanza con il sit in spontaneo che ha visto la partecipazione di esponenti del Partito democratico che hanno rivolto il loro appello al sindaco Maria Limardo, affinché riapra al più presto una delle poche strutture presenti in città. Impianto che oggi versa in uno stato di abbandono e di degrado. Dai canneti che circondano il palazzo, alla strada d’accesso dissestata. E lungo il tracciato una distesa di rifiuti di ogni genere.