giovedì,Dicembre 26 2024

Sistema bibliotecario vibonese, Enzo Romeo: «Dovere etico scongiurarne la chiusura»

L’ex presidente della Provincia ed esponente del Pd si dice pronto «ad abbattere ogni steccato che impedirebbe a un esponente di "sinistra" di rivolgersi al monolite della "destra" al potere»

Sistema bibliotecario vibonese, Enzo Romeo: «Dovere etico scongiurarne la chiusura»
La sede del Sistema e, nel riquadro, Enzo Romeo
Una sala lettura del Sistema

«Nelle scorse settimane e fino a pochi giorni fa sono apparsi sulla stampa e sui social network, articoli e post dedicati al Sistema bibliotecario vibonese e alla crisi che lo attanaglia fino a rendere concreto il rischio della sua dissoluzione. Un tema e una drammatica prospettiva: sia Corrado L’Andolina, attuale presidente, che il fondatore di questa meritoria istituzione, l’ex direttore Gilberto Floriani – che da tempo lancia, inascoltato, ripetuti messaggi di allarme – hanno concretamente chiarito i termini del problema. Mi associo alle loro analisi». A parlare è Enzo Romeo, già presidente della Provincia di Vibo Valentia e oggi dirigente provinciale del Partito democratico.  Soprattutto, quest’ultimo confessa di sentirsi partecipe «dell’intensa amarezza che traspare dalle parole di Gilberto Floriani, autorevole e brillante figura della nostra città: “Se il Sistema bibliotecario vibonese dovesse chiudere sarebbe un impoverimento culturale e sociale drammatico per tutto il Vibonese e in parte per la Calabria, la condanna a uno stato di minorità di cui nessuno sembra rendersene conto. Meno che mai certa politica che invece di trovare soluzioni ha infierito e creato difficoltà. Credo che solo chi conosca il Sistema e i suoi servizi possa davvero aiutarlo”». [Continua in basso]

«Guardo con preoccupazione al destino del Sistema»

«Rammento a me stesso – continua Enzo Romeo – come proprio io, da primo presidente dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, abbia avviato e proseguito, durante l’intero mandato negli anni 1995 – 1999, l’erogazione di finanziamenti necessari al mantenimento di questo presidio culturale che negli anni ha ulteriormente qualificato la città di Vibo e l’intero alveo provinciale. Oggi, l’evidenza mi porta a guardare con preoccupazione al destino del Sistema bibliotecario: è un dovere etico scongiurarne la chiusura.  Ma è soprattutto un dovere politico.  Di una politica “alta” e commendevole».

Per questa ragione e per la «profonda passione che nutro verso Vibo Valentia», l’ex presidente si dichiara «pronto ad abbattere ogni steccato che impedirebbe a un esponente di “sinistra” di rivolgersi al monolite della “destra” al potere. Così, indirizzo un appello, sentitissimo, agli esponenti delle istituzioni nazionale, regionale e comunale unite nella stessa famiglia politica: dai deputati e senatori appena eletti ai consiglieri regionali di Vibo e provincia; dal presidente della Regione Calabria all’assessore regionale Rosario Varì – espressione della nostra città – al sindaco Maria Limardo la quale ha recentemente sottolineato l’importanza di questa “filiera” istituzionale che dal prossimo governo nazionale si congiunge al Comune di Vibo passando per la Regione. Ebbene, a tutti voi, per le posizioni di assoluto rilievo che occupate per legittima investitura democratica, con parole sincere e vivissime, chiedo un intervento fattivo, rapido e definitivo per assicurare da questo momento e per il futuro, i necessari finanziamenti al Sistema bibliotecario vibonese. Un sostegno di base, congruo e sufficiente a garantire la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale della più grande biblioteca pubblica della Calabria. Se il “potere” possiede uno scopo, questo non può che essere racchiuso nella capacità di “fare il bene generale” e impiegare a questo fine le risorse pubbliche.  L’invito è davvero accorato, il tempo corre: agite.

La comunità di Vibo Valentia e la Calabria più avveduta ve ne saranno grati. Ed io – chiude l’ex presidente – da cittadino vibonese, sarò il primo, pubblicamente, a darvene atto».

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