Nicotera, il gruppo Movi@Vento contro la maggioranza: «Calpestati i diritti dell’opposizione»
La compagine interviene a seguito del consiglio comunale dedicato all’approvazione del bilancio e del documento di programmazione: «Emarginata la minoranza»
Il gruppo Movi@Vento contro l’amministrazione comunale. Tramite l’intervento di Antonio D’Agostino, la compagine ha evidenziato le carenze registrate nel documento programmatico e bilancio di previsione. [Continua in basso]
«Nell’ultimo consiglio comunale, avente all’odg l’approvazione del bilancio e del dup e tenutosi a Nicotera il 9 settembre scorso in seconda convocazione perché disertato in massa dalla stessa maggioranza nella seduta precedente, quest’ultima – si evidenzia- ha ancora una volta mostrato la sua vera faccia: quella di chi pensa di arrogarsi il diritto esclusivo di operare scelte decisive per il bene della collettività. E per fare ciò ha, ancora una volta, emarginato la minoranza, calpestando leggi e regolamenti e, con essi, i diritti dell’opposizione. Cos’altro ha significato infatti l’impedire al nostro gruppo Movi@Vento di avere a disposizione i quindici giorni previsti dalla legge per lo studio degli atti e per la presentazione degli emendamenti? Quale altra scelta avrebbero avuto a quel punto i consiglieri di minoranza se non quella della protesta, abbandonando la seduta? Eppure a leggere i documenti contabili, le proposte di modifica ci sarebbero state eccome…ma forse era proprio questo da evitare per Marasco e il suo cerchio magico, con in testa la presidente del Consiglio che si è assunta per intero la violazione di una convocazione illegittima».
Entrando nel merito: «Ancora una volta – si fa rilevare – il documento programmatico e il correlativo bilancio di previsione dimostra la mancanza di qualsiasi visione prospettica, tant’è che, per quanto riguarda i programmi su cui investire, a fronte di un importo di 4.281.520 euro derivanti da entrate tributarie, contributive e perequative, le spese per le venti missioni correlative vedono una selva di zeri, o di cifre da offerte votive per settori che per l’economia locale dovrebbero essere altamente strategici. Esempi su tutti sono le previsioni di spesa per i prossimi due anni riguardanti: il settore della “Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali” al quale viene assegnata la miserabile cifra di 1.350 euro; il settore “Turismo” con 21.000 euro (presumibilmente per le solite luminarie natalizie); e, ciliegina (avvelenata) sulla torta, 0 euro per il settore “Trasporti e mobilità sostenibile”. Per carità di patria vi dispensiamo dall’evidenziare il vuoto assoluto rilevato nelle altre missioni, fatte salve le caselle impinguate dai trasferimenti statali e regionali destinati ad opere pubbliche, su cui può accampare pochi meriti l’attuale maggioranza, trattandosi per lo più di provvidenze seguite all’alluvione del 2018 o di fondi distribuiti a tutti i comuni, arrivati anche in misura minore al nostro a causa della scarsa capacità progettuale dell’Area tecnica, ancorché motivata dalla notevole carenza di personale tecnico».
Il Movi@Vento rincara la dose: «Né ci si venga a ripetere, come pure fa spesso il sindaco, che la causa di tutta questa asfitticità programmatoria, soprattutto nei servizi di base, va attribuita al dissesto finanziario, perché, per chi non lo sapesse, esso non c’entra niente, se non nell’aver aggravato la pressione tributaria sui nicoteresi che, malgrado ciò, risultano essere, per la stragrande maggioranza, contribuenti zelanti. A nulla quindi incidono i debiti e i crediti antecedenti al dicembre 2017 (data dell’apertura del dissesto) perché le relative masse sono di competenza dell’Organismo speciale di liquidazione (Osl) che dovrebbe chiudere quanto prima la sua attività».
«La verità vera è che – si rende noto – il metodo del “buon padre di famiglia” imporrebbe che venissero aggrediti i fattori di criticità che da noi continuano ad essere: lo spreco dell’acqua che nella frazione Marina, si perde in misura del 90% circa nel sottosuolo; e quello della depurazione che noi paghiamo senza alcun controllo alla Iam con l’aggravio di un enorme dispendio di energia elettrica per alimentare le pompe che portano (non si sa in quale quantità) i reflui al mega depuratore e che si rompono e si cambiano un giorno sì e uno no. E con la conseguenza di trovarci la fogna per strada, i miasmi nell’aria e un mare che quest’estate ha fatto più disperare che gioire i bagnanti. Per non parlare dei rifiuti, che non si vede perché non debbono far entrare nelle casse comunali i proventi dei materiali recuperati grazie alle sempre più buone pratiche dei cittadini, i quali però non vedono diminuire la Tari neppure 1 euro».
«Ma la vera pietra dello scandalo – scandisce il Movi@Vento – continua ad essere l’evasione massiccia dell’imposta di soggiorno che dovrebbe assommare ad oltre 600.000 euro all’anno e che per legge dovrebbe supportare proprio il settore turistico implementando quei servizi (strutture sportive, beni culturali, mobilità, eventi estivi) che sono proprio quelli più in sofferenza e che lasciano in solitudine gli operatori turistico-balneari e i commercianti che sugli introiti dei due mesi estivi devono poi campare tutto l’anno. Sarebbe a questo proposito da chiedere ai consiglieri che l’hanno approvato: vi siete accorti che il Dup 2020 riportava un numero di posti letti pari 4.500, mentre nei due successivi Documenti (2021-2022) essi si sono ristretti a 1.388? E’ una moria quella che è avvenuta o c’è qualcosa di opaco che richiederebbe un chiarimento? E non soltanto a noi».
«E com’è che si passa da una previsione di 450.000 euro nel bilancio 2021 ad un accertato per lo stesso anno di euro 60.000 euro circa? Sono questi gli elementi che danno concretezza al sospetto avanzato all’inizio di questa nota circa la premeditazione alla base dell’abuso perpetratosi ma che non è detto che si compia del tutto. Un ripristino delle regole sarebbe indispensabile non solo per prevenire analoghi pericolosi precedenti, ma anche per mettere qualche toppa a un bilancio fallimentare, che potremmo definire un copia/incolla di quello precedente e che continua a togliere speranza al territorio, ai giovani e ai meno giovani. Di questo si dovrebbe occupare un sindaco responsabile e non di fare telemercato di voti a favore del suo padrone/padrino politico, per di più dalla sede istituzionale, con tanto di bandiere alle spalle. E chissà se operando in questo modo, a dir poco imbarazzante, si è reso conto di aver commesso una grave, ulteriore violazione della legge, gettando discredito sull’istituzione che rappresenta».
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