Acqua sporca a Santa Domenica, 1400 firme in un esposto alla Procura
Il comitato spontaneo di cittadini supportato da Legambiente e Generazione speranza mette in evidenze le criticità del servizio idrico chiedendo un intervento per ristabilire condizioni di normalità.
«Il Comitato dei cittadini di Santa Domenica, dopo mesi di proteste e richieste d’intervento senza riscontri, si rivolge alle autorità pubbliche nella speranza di poter mettere fine ad una annosa vicenda che è causa di forti disagi per le famiglie e per i turisti che, oramai, da troppo tempo sono costretti a convivere con l’acqua sporca che sgorga dai rubinetti delle proprie case».
È quanto si legge in una nota diffusa dal comitato della località costiera del Vibonese, nel quale si dà notizia tra le altre cose, di un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia supportato da 1400 firme raccolte durante la campagna portata avanti da un comitato spontaneo composto, tra gli altri, da Legambiente, circolo di Ricadi, e dall’associazione Generazione Speranza.
Ne è scaturita una segnalazione inviata al procuratore della Repubblica, al prefetto, al direttore generale e al direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asp, al ministro della Salute, al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, al Comando Carabinieri per la Tutela della salute, al comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato, alla Sorical e alla commissione straordinaria del Comune di Ricadi, nella quale «si sono volute mettere in luce le tante criticità nella speranza che ogni destinatario, per quanto di competenza, intervenga per rimuovere le cause che le hanno determinate e per ristabilire, in ossequio alle leggi vigenti, una condizioni di normalità».
«Da lungo tempo – recita l’esposto – l’acqua pubblica erogata dall’acquedotto comunale risulta sporca e spesso accompagnata da un odore acre, condizioni queste che la rendono assolutamente inutilizzabile. Un fenomeno che non contraddistingue solo la popolosa frazione di Santa Domenica ma anche molti centri della fascia costiera serviti dall’acquedotto “Medma”. Da anni – continua la nota – si susseguono, su gran parte del territorio provinciale, segnalazioni, denunce e richieste d’intervento da parte di cittadini e associazioni senza, però, riscontri tangibili. Il perdurare di queste condizioni e, in alcuni casi, il loro costante peggioramento è ritenuto un possibile e concreto rischio alla salute a cui la popolazione può incorrere per l’inevitabile utilizzo delle acque e, contestualmente, un concreto danno all’immagine per tutto il territorio vibonese e, in particolare, della fascia costiera le cui potenzialità sono legate prevalentemente alle attività turistiche e commerciali e alle produzione agricole di eccellenza».
A preoccupare il comitato anche «i danni alle condutture, ai serbatoi d’accumulo e agli elettrodomestici che, a causa dei residui e del fango, impongono continui interventi manutentivi con consistenti esborsi economici. A suffragare le preoccupazioni dei cittadini anche le varie ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua a scopi alimentari che, nel corso del tempo, si sono susseguite a causa del superamento di alcuni valori e in alcune frazioni anche a causa della presenza di Coliformi ed Escherichia Coli. Nei giorni scorsi la vicenda acqua sporca è stata anche al centro di una diretta televisiva della nota emittente locale LaC che, attraverso vari collegamenti con la frazione di Santa Domenica, ha posto in evidenza il problema».
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