giovedì,Novembre 28 2024

Capo Vaticano, Davide Rigiani vince il Premio Letterario Giuseppe Berto 2022

Con “Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino” (Minimum Fax) si aggiudica la XXIX edizione del Premio

Capo Vaticano, Davide Rigiani vince il Premio Letterario Giuseppe Berto 2022
Davide RIgiani, vincitore del Premio Berto
Antonia Berto e la cinquina finalista

È Davide Rigiani con “Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino” (Minimum Fax)a vincere la XXIX edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto, dedicato alle opere prime. La cerimonia di premiazione si è tenuta a Capo Vaticano, nella tenuta  calabrese a strapiombo sul mare dove Berto scrisse due dei suoi più grandi capolavori, “Il male oscuro” e “La Gloria”. Il vincitore è stato proclamato da Antonia Berto, la figlia dello scrittore veneto, a nome della giuria presieduta da Ernesto Ferrero. Nell’affollato giardino dove si è tenuta la manifestazione presenti anche alcuni degli ospiti della contemporanea rassegna “Estate a casa Berto” che, per la prima volta per questa edizione, ha visto affiancati il Premio e il Festival entrambi dedicati a Berto. A festeggiare Rigiani si sono così aggiunti il premio Strega 2021, Emanuele Trevi; l’attrice Iaia Forte; il musicista Danilo Rea; il giornalista e scrittore Michele Masneri e l’attore Carlo Cecchi. [Continua in basso]

«La giuria è rimasta colpita dall’inventiva dell’autore che, seguendo la lezione di Rodari e di Pennac, crea uno scoppiettante caleidoscopio di situazioni surreali – ha commentato la scrittrice Laura Pariani, membro della giuria –. Il protagonista Tullio, bollato a scuola come una nullità, ha una mente ribollente di fantasticherie che rimbalzano dalla strampalata famiglia Ghiringhelli alla Banca Elvezia di Lugano e, con un vero e proprio effetto di stravolgimento culturale, producono riverberi fin nella Svizzera tedesca. Motore del romanzo è l’invenzione linguistica che ottiene effetti umoristici di grande forza; come, per esempio, nei capitoli in cui le metafore prendono vita. Ne deriva un ritratto stupefacente di una Svizzera che perde l’aura di efficienza “perfettina” di cui di solito si circonda. Il tutto ad opera di un bambino che rifiuta di farsi incasellare e diventare uno dei tanti che deve “lavorare per poter guadagnare per poter pagare per poter vivere per poter lavorare».

Una partecipazione corale da parte dell’editoria italiana, quella di questa edizione: oltre 50 le opere pervenute e 38 le diverse case editrici partecipanti attraverso i loro scrittori esordienti; la vocazione del Premio, sin dalla prima edizione, rimane saldamente ancorata alla scoperta di nuovi talenti letterari, affermandosi in tal modo, dal 1988 in poi, come uno dei premi letterari più prestigiosi del nostro paese. Il vincitore ha ricevuto un premio in denaro di 5.000 euro, mentre agli altri quattro finalisti – Valentina Della Seta, “Le ore piene” , Marsilio Romanzi; Gaia Giovagnoli, “Cos’hai nel sangue”, Nottetempo Edizioni; Edoardo Pisani, “E ogni anima su questa terra”, Castelvecchi; Fosca Salmaso, “Mia sorella”, Il Saggiatore –  è stato consegnato un gettone di presenza di 500 euro ciascuno.  Il Premio Letterario si regge sul contributo essenziale dell’associazione culturale Giuseppe Berto e con il supporto delle Regioni Calabria e Veneto, dei Comuni di Ricadi e Mogliano Veneto, il sostegno del main sponsor San Marco Group, azienda leader in Italia nella produzione e distribuzione di pitture e vernici in qualità, da sempre a supporto delle arti e dei giovani talenti, e grazie al contributo di Vecchio Amaro del Capo.

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