La Regione proroga i Tirocini: interessati decine di lavoratori precari del Vibonese
Ma la Cisl calabrese avverte: «Adesso bisogna sedersi intorno a un tavolo e andare avanti fino a trovare soluzioni concrete»
Possono tirare un sospiro di sollievo anche i numerosi tirocinanti che prestano servizio in diversi enti locali del Vibonese. Sono state, infatti, avviate le procedure per la proroga dei Tirocini di inclusione sociale da parte della giunta della Regione Calabria. Crca 4.300 Tis, che interessano più di 460 enti del territorio calabrese, in scadenza a fine ottobre 2022, verranno dunque prorogati per altri 12 mesi. «Per questa iniziativa – si legge in una nota – la giunta della Regione Calabria ha stanziato circa 32 milioni di euro, utilizzando risorse del Pac Calabria 2014-2020, del Psc, e di altri Programmi della Programmazione regionale unitaria». Tra questi lavoratori – come anticipato – vi sono anche decine di precari che da anni prestano servizio sia alla Provincia di Vibo Valentia (51 in tutto) quanto al Comune capoluogo (complessivi 24), ma in tanti svolgono le loro mansioni pure in altri enti locali del territorio vibonese. Diversi, ad esempio, lavorano da anni nei Palazzi municipali di Pizzo, Mileto, Briatico, Stefanaconi, Sant’Onofrio e Serra San Bruno, per passare poi dall’Azienda sanitaria provinciale e dal Parco regionale delle Serre. Si tratta degli ex percettori di ammortizzatori sociali in deroga confluiti nel bacino dei tirocinanti e che, appunto, da anni svolgono la loro attività negli enti locali calabresi, nella maggior parte dei casi sostituendo il personale andato in pensione e mai rimpiazzato. Per loro le mansioni più diverse. [Continua in basso]
Il monito della Cisl calabrese
«Senza dubbio di una buona notizia – commentano il segretario generale della Cisl calabrese Tonino Russo e il segretario generale della Felsa Cisl Calabria Gianni Tripoli – Si tratta di un provvedimento atteso, che dà ossigeno a più di 4.000 famiglie e diamo atto al presidente Occhiuto di aver mantenuto un impegno che consente la prosecuzione di un percorso importante. Nello stesso tempo, tuttavia, ribadiamo che serve altro. Serve dare dignità al lavoro. Servono politiche attive del lavoro. Serve costruire un futuro per dare speranza alle persone. Bisogna, perciò, sedersi intorno a un tavolo e andare avanti, fino a trovare soluzioni concrete, in un confronto per il quale la Cisl– concludono Russo e Tripoli – riafferma la propria disponibilità nell’interesse dei lavoratori e delle loro famiglie».