Festa di San Fortunato a Mileto: il gesto “particolare” di don Dicarlo al vescovo
Nel corso della messa, monsignor Nostro ha ricevuto in dono dal parroco un’opera di Gerardo Sacco, raffigurante il Cristo della cattedrale della “sua” Palmi
È stata una celebrazione eucaristica “particolare“, quella presieduta dal vescovo monsignor Attilio Nostro nella basilica cattedrale di Mileto, in occasione della festa patronale di San Fortunato Martire. Una messa in cui il presule della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea si è visto recapitare a sorpresa un’opera di Gerardo Sacco e il pastorale restaurato di monsignor Domenico Cortese, alla guida del più antico episcopato di rito latino del meridione d’Italia per circa 30 anni. Un “fuori programma” accolto con grande gioia da monsignor Nostro. A fargli dono della preziosa creazione del maestro orafo, il parroco della chiesa madre della diocesi, don Domenico Dicarlo. A spiegarne il motivo, lo stesso sacerdote, da tempo alle prese con una grave malattia, affrontata con grande fede e dando prova di profondo senso di affidamento a Dio creatore. [Continua in basso]
«Quest’opera unica realizzata in argento – ha affermato visibilmente commosso don Mimmo – raffigura il Cristo che si trova nella cattedrale di Palmi, città dove è nato il nostro vescovo. Gli viene donata in occasione della sua prima celebrazione liturgica della solennità di San Fortunato nella nostra cattedrale: festività tanto cara ai parrocchiani e ai miletesi tutti. L’opera – ha proseguito – è realizzata su una croce di legno d’ulivo raffigurante la famosa “Ulivarella” di Palmi, stesso materiale utilizzato per un’analoga creazione donata dal maestro Sacco a Papa Wojtyla in occasione del Giubileo del 2000, da lui tanto apprezzata poiché gli ricordava il capolavoro del Fazzini, denominato “Il Cristo degli abissi”, che si trova in Vaticano nella Sala Nervi». Il pastorale del vescovo Cortese è stato restaurato gratuitamente dal maestro orafo di Crotone. Alla sacra funzione in onore di San Fortunato Martire sono state presenti numerose autorità del territorio. Tra queste, il comandante della locale stazione dei carabinieri Clelia Picascia e il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano, il quale al termine della celebrazione eucaristica ha voluto ringraziare il vescovo per tutto quello che sta facendo per Mileto e la diocesi. Lo stesso, ha poi sottolineato come il ritorno dell’annuale festa di San Fortunato rappresenti per Mileto ed il resto del territorio il simbolo della ripresa dopo la fase di pandemia da Covid-19, «allo stesso modo di quando nel 1783 si dovette ricostruire la città, sulle macerie della vecchio abitato normanno dilaniato dal terremoto».
La messa solenne in onore del Santo patrono dei vigili urbani della Provincia di Vibo Valentia si è conclusa con la preghiera recitata in suo onore dal comandante di Polizia municipale, Renato Parrone, e con l’atto di benedizione e consacrazione impartito dal vescovo miletese. In serata, si è svolta la processione per le vie della cittadina normanna, dei busti argentei di San Fortunato, le cui spoglie sono conservate nella basilica cattedrale, e di San Nicola di Bari, patrono della diocesi e della stessa Mileto.