Dal mare alle Serre e poi musei ed eventi religiosi: come trascorrere il Ferragosto nel Vibonese
Per turisti e residenti le opzioni non mancano. Restano aperti anche diversi Musei della Provincia. Ecco quali
È il momento clou dell’estate. Un giorno di festa in ogni paese e angolo della provincia. Il Ferragosto è da sempre vissuto come una parentesi di leggerezza prima della chiusura della stagione estiva. E dopo due anni di pandemia, quest’anno le misure meno stringenti consentono un minimo di libertà in più. Dal mare alla montagna passando per la collina. Per turisti e residenti nel Vibonese le scelte non mancano. [Continua in basso]
Destinazione mare oppure montagna
La Costa degli dei è ricca di località marine dove trascorrere il 15 agosto. I soggiorni al mare sono tra i più gettonati quanto dai villeggianti quanto dagli stessi vibonesi. Il litorale, del resto, offre numerosissime spiagge libere e anche lidi attrezzati. Pizzo, Vibo Marina, Bivona, e poi ancora Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Capo Vaticano e Nicotera. Dagli arenili ampi e sabbiosi alle calette tra le rocce dove immergersi in attività di snorkeling. In tanti sperano di trascorrere un Ferragosto all’insegna del mare, del sole e del relax. In occasione del Ferragosto, inoltre, Tropea sarà teatro della suggestiva processione in mare. Le statue che compongono l’opera Sacra Famiglia, conservate nel famoso santuario di Santa Maria dell’Isola, percorreranno costeggeranno un tratto di litorale in occasione della giornata in cui la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione al cielo di Maria. Ci sono poi le Serre vibonesi che offrono una valida alternativa al mare. Le zone di Mongiana, Vallelonga, Serra San Bruno, Soriano sono tra le mete più gettonate. Un modo per riconnettersi alla natura in una giornata tradizionalmente dedicata agli affetti e al buon cibo.
Le grotte di Zungri
Mare, montagna ma anche tanta cultura. Tra i siti visitabili le grotte di Zungri e il Museo della civiltà rupestre e contadina. L’insediamento degli Sbariati si sviluppa su un ampio costone roccioso in una località denominata Fossi. Le grotte sono divenute nel tempo attrazione turistica di rilievo in tutta l’area del Poro, valicando i confini regionali. [Continua in basso]
Pizzo, il Castello Murat e Piedigrotta
La chiesa di Piedigrotta. Il piccolo gioiello di architettura e arte sito a Pizzo, è una struttura scavata nell’arenaria e la sua storia si snoda tra leggende e fatti realmente accaduti. Secondo la tradizione il tutto sarebbe nato dalla costruzione di una piccola cappella ad opera di marinai napoletani scampati da una disastrosa tempesta. Il veliero su cui viaggiavano si inabissò ma l’equipaggio raggiunse la terra ferma. Anche il quadro della Madonna presente sulla nave raggiunge riva. Da qui la costruzione di una piccola cappella dove riporre e custodire il “miracoloso” dipinto. Si potrà ammirare in tutta la sua bellezza dalle 9/13 e dalle 15/19:30.
Aperto ai visitatori anche il Castello Murat di Pizzo (orario 9/24), maniero della seconda metà del XV secolo. All’ interno della suggestiva struttura una ricostruzione storica riproduce gli ultimi giorni di vita di Gioacchino Murat, rappresentando i diversi momenti della detenzione del Re e dei suoi uomini. [Continua in basso]
Museo di Vibo Valentia
Porte aperte anche al Museo archeologico di Vibo Valentia. Il polo è stato istituito nel 1969 e intitolato al conte Vito Capialbi. Animato da una grande passione per la storia e un profondo amore per la città, fu tra i primi – nell’Ottocento – a ricostruire la storia dalla fondazione della colonia locrese di Hipponion alla costituzione della colonia romana di Valentia.
Ospitato inizialmente nell’antico Palazzo Gagliardi, dal 1995 il Museo ha sede nel Castello Normanno-Svevo della città che, nella sua struttura originaria e più antica, risale all’epoca di Federico II. Il visitatore è proiettato in un suggestivo viaggio nell’archeologia del territorio, dalla preistoria (primo piano) all’età greca (piano terra e primo piano) e a quella romana e medioevale (piano terra).
Il Museo della Certosa
È un luogo di silenzio e della meditazione. Nel territorio di Serra San Bruno sorge il Museo della Certosa. La struttura è stata realizzata su impulso della comunità monastica nel 1994 e si sviluppa all’interno del perimetro delle mura del monastero. Custodisce e coglie l’atmosfera ed il senso più profondo del luogo. Il percorso si snoda attraverso 22 sale e il visitatore viene condotto dapprima nella storia di San Bruno e dell’ordine da lui fondato e successivamente negli ambienti della Certosa ricostruiti in modo esemplificativo, ma con gli arredi originali. Le porte saranno aperte dalle ore 10 alle 19.30.