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Vibo, Cricenti (Codacons): «Portare qui Neurologia pediatrica. Basta ai viaggi della speranza»

Il responsabile provinciale (che parla anche a nome di Articolo 32) si rivolge ai consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo e Michele Comito affinché «facciano sintesi ed insieme si rivolgano in maniera decisa al presidente Roberto Occhiuto»

Vibo, Cricenti (Codacons): «Portare qui Neurologia pediatrica. Basta ai viaggi della speranza»
Nel riquadro Claudio Cricenti

Nuovo accorato appello per la istituzione della neurologia pediatrica ed infantile in Calabria. Perché per la Calabria «sembra che i bambini non abbiano bisogno di diritti, la regione paga – ad altre regioni – i viaggi della speranza, ed i bambini e le loro famiglie pagano almeno due volte un costo “salato e amaro». Parole dure quelle utilizzate dal Codacons e da Articolo 32 che, per bocca di Claudio Cricenti, responsabile provinciale di Vibo Valentia del Codacons, ritengono «doveroso portare nuovamente alla luce e sollecitarne un confronto sul gravissimo problema della neurologia infantile in Calabria: un problema per il quale sono state anche avviate campagne di raccolta firme e realizzate anche vere e proprie forme di protesta e proposta. L’occasione di questo nuovo intervento è la forte e decisa presa di posizione pubblica ed istituzionale del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo».

Un intervento, il suo, che Codacons e Articolo 32 ritengono «di apprezzare e supportare perché denota una profonda consapevolezza di quella che è la precaria e quasi assente assistenza che la Regione offre ai pazienti e alle famiglie dei piccoli bimbi che necessitano della Npi e soprattutto di professionisti, tecnici e strumentazione per affrontare problematiche di neurologia pediatrica. Un dramma nel dramma. Da quasi più di due anni – viene ricordato – il Codacons sta cercando di collaborare con le pubbliche amministrazioni, proponendo soluzioni, ma anche contestandone con fermezza i ritardi ed i perenni silenzi, affinché si superi quello che oggi il Ministero della Salute riconosce – per iscritto – essere di fatto una gravissima discriminazione tra cittadini, tra bambini e tra famiglie oltre che tra professionisti e sanitari (dando atto che in Calabria i bambini con problematiche neurologiche non hanno un reparto che possa assicurare loro né una presa in cura né una presa in carico)». [Continua in basso]

Portare a Vibo una struttura semplice di neurologia pediatrica

L’ospedale “Jazzolino”

Quindi, la questione Vibo Valentia: «Una provincia – tuona Claudio Cricenti –  con un ospedale di provincia che copre un fabbisogno esteso anche alla Piana e che vanta un reparto di Pediatria formato da professionisti validi e preparati e nel quale l’inserimento di una struttura semplice ospedaliera che assicuri i servizi di neurologia pediatrica sarebbe un atto dovuto a servizio dell’utenza dell’intera provincia: quei servizi di qualità per i quali la Pediatria di Vibo si batte per assicurare ai propri piccoli pazienti, reparto che però deve fare i conti con carenze di personale, ma soprattutto dell’assenza di strumentazione e di professionisti. Ma invece – spostandoci dal lato della Regione e della mera “amministrazione” – sembra assistersi ad un percorso inverso che la politica deve sovvertire. L’invito è proprio alla politica affinché intervenga – senza colori o bandiere, ma in maniera condivisa – per il settore della sanità ed il diritto dei bimbi ad avere servizi facendo sì che si affermi un diritto garantito e oggi invece gravemente violato».  

Politica vibonese e regionale invitata ad agire in concreto

Quindi, l’invito alla politica regionale e vibonese «è di agire in concreto, e per Vibo Valentia allora il primo passo è di fornire al reparto di Pediatria quegli strumenti (elettroencefalogramma, kit per dosaggio farmaci antiepilettici e per esami ematochimici, solo ad esempio) necessari per far sì – fa presente i responsabile provinciale del Codacons – che un piccolo paziente che presenti dei disturbi neurologici possa ricevere le doverose cure ed essere preso realmente sia in cura che a carico del sistema sanitario regionale e provinciale. Un sistema provinciale (è un paradosso che solo a Vibo manchi una struttura o anche solo un neurologo pediatrico) che necessita poi di un reparto regionale e/o Universitario di alta specializzazione per fare ricerca, un reparto per fare formazione universitaria, ma soprattutto per non abbandonare bambini e pazienti assicurando diagnosi, cure e assistenza riabilitativa».

«Basta ai viaggi della speranza»

Dopo avere chiarito di apprezzare i Protocolli, come quello annunciato dalla Regione con l’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma, «un protocollo per il quale il Codacons si batte da almeno due anni perché è impensabile che in una regione in cui si fa ricorso alla presa in cura extraregionale, le famiglie poi si trovino allo sbaraglio tornate in Calabria», Claudio Cricenti fa presente che «creare un protocollo non deve essere un “rimedio” rispetto al dovere della Regione di offrire ai calabresi servizi di alta specializzazione soprattutto nel campo della neurologia infantile. I bisogni di molti bambini – si fa notare – spesso non preavvisano e le strutture ospedaliere calabresi devono essere messe dalla politica nelle condizioni di affrontare sia le urgenze che l’ordinario». Per l’interessato, dunque, «non è più tollerabile che dinanzi ad un dato oggettivo, quale quello della migrazione sanitaria, specie per patologie legate all’età dello sviluppo e più nello specifico legate a problematiche neurologiche pediatriche, la Calabria ancora discuta sul se, come e quando assicurare ad un numero importantissimo e grave di pazienti che necessitano di percorso di diagnosi, cura e trattamento di neurologia. Basta ai viaggi della speranza, basta sentirsi persone sfortunate, genitori che non possono dare ai propri figli le medesime possibilità di riabilitazione che hanno altri bimbi. Basta a genitori che rinunciano a lavorare e a vivere perché la Calabria non offre servizi. Basta a veder rovinate intere famiglia.  Basta a vedere bambini abbandonati dalla Regione».

Appello ai consiglieri regionali Lo Schiavo e Comito

Il Codacons e Articolo 32 vedono, quindi, nell’interessamento del consigliere regionale Lo Schiavo un «importantissimo spiraglio istituzionale per affrontare quella che oggi resta una grave discriminazione sanitaria, lavorativa, sociale ed intima di ogni famiglia al cui interno vi è un piccolo paziente che necessita di diagnosi, cure e trattamenti neurologici. Al tempo stesso si ritiene di valorizzare l’impegno dichiarato anche del consigliere regionale Michele Comito, anche egli di Vibo, proprio come Lo Schiavo, e quale medico, proveniente dalla realtà ospedaliera oltre che soggetto politicamente ed istituzionalmente incaricato a dirigere la commissione Sanità per affrontare un tema che oggi non può prescindere dal garantire ai pazienti pediatrici servizi di alta specializzazione anche e soprattutto nel campo della neurologia pediatrica e neuropsichiatria infantile. Due prese di posizione, quelle dei consiglieri che, al di là della provenienza politica, denotano una sensibilità importante rispetto a un problema grave».

«Rivolgersi al presidente Roberto Occhiuto»

Il presidente Roberto Occhiuto

Il Codacons e Articolo 32 si rivolgono, pertanto, anche a loro affinché «facciano sintesi ed insieme si rivolgano in maniera decisa al presidente Roberto Occhiuto esigendo che realizzi ciò che ha promesso a migliaia di bambini e famiglie calabresi che oggi invece subiscono le conseguenze di un’assurda distinzione e discriminazione regionale.  É necessario che la Regione apra gli occhi e si metta nei panni di chi è costretto a migrare anche per un banale controllo di routine e poi tornato in Calabria sa che non riceverà alcun tipo di assistenza Ed ancora la Regione si deve mettere nei panni di quei medici e del personale sanitario che con dedizione si dedica alla cura dei piccoli pazienti ma che oltre a profondere estremi sforzi deve scontrarsi con carenze strutturali, di personale e di strumentazione costituenti un abisso».

La proposta del consigliere Lo Schiavo per l’istituzione, presso la Pediatria dell’ospedale di Vibo Valentia, di un apposito servizio specialistico in tale materia, per Claudio Cricenti, «è uno dei principali passi per assicurare l’avvio di quel percorso a tutela del diritto alla salute e per un superamento delle discriminazioni che subiscono famiglie e pazienti calabresi. Chiediamo, quindi, con decisone alla politica vibonese e calabrese di farsi realmente promotrice di un’azione concreta finalizzata ad assicurare alla Calabria un reparto ospedaliero e/o universitario di neurologia pediatrica e neuropsichiatria infantile, mentre per Vibo Valentia è non più rinviabile il dovere di intervenire per fornire il reparto di Pediatria di strumentazione, personale medico, infermieristico e tecnico, al fine di poter affrontare le esigenze di pazienti pediatrici con bisogni di neurologia pediatrica oltre che neuropsichiatria infantile. È questo l’auspicio, ben consapevoli che si tratta di doveri insuperabili da rispettare da parte di chi “gestisce” la sanità. Basta promesse: la Calabria ed i calabresi si attendono fatti e scelte concrete per contrastare una discriminazione regionale e sanitaria che invece – chiude l’interessato – vede pregiudicati un numero importantissimo di bambini e famiglie con pazienti affetti da patologie neurologiche pediatriche».

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