domenica,Novembre 24 2024

Acqua sporca dai rubinetti a Zambrone, l’opposizione interroga il sindaco

I consiglieri di minoranza chiedono lumi al sindaco L'Andolina e agli uffici comunali. Appello alla Procura di Vibo e alle associazioni di consumatori

Acqua sporca dai rubinetti a Zambrone, l’opposizione interroga il sindaco

«L’acqua è un bene prezioso ed è condizione essenziale per la vita. Quello che avviene ormai da sei anni a Zambrone, con particolari ripercussioni sulla vita dei cittadini, in particolar modo nel periodo estivo, ha dello straordinario, qualcosa che va al di là delle solite giustificazioni riguardanti la crisi idrica». Così in una nota i consiglieri del gruppo di opposizione “Rinascita per Zambrone” – Mariella Epifanio, Amelia Conca e Fabio Cotroneo – denunciano la carenza idrica in paese e l’arrivo di acqua sporca dai rubinetti. Situazione di fronte alla quale, i consiglieri di minoranza hanno deciso di presentare un’interrogazione al sindaco Corrado L’Andolina, al presidente del Consiglio comunale, agli uffici comunali competenti e per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia e alle associazioni Federconsumatori e Codacons. [Continua in basso]

«Basti pensare – spiegano ancora nella nota – che la Calabria è una delle regioni italiane più ricche di corsi d’acqua e zone umide: seconda, dopo la Liguria, secondo il rapporto sul territorio redatto dall’Istat nel 2020. E Zambrone? Bastava la frazione di San Giovanni a dare acqua a tutto il territorio comunale. Una fonte in particolare quella delle Valli, era punto di approvvigionamento per molte persone anche di fuori comune ma, interventi pregiudizievoli realizzati pochissimi anni fa, hanno fatto perdere la vena d’acqua, facendola abbassare notevolmente, tanto da vedersi costretti a installare un serbatoio e una pompa per dare ai cittadini acqua stagnante e maleodorante in cambio di una sorgente naturale. Un episodio che diventa ancora più raccapricciante se si pensa all’abuso compiuto sulla distruzione di una fonte naturale di acqua e alle numerose volte che l’acqua fuoriesce dai rubinetti scura e torbida, o ne viene sospesa la sua erogazione senza alcun preavviso o comunicazione ufficiale, e fuori dall’orario delle ordinanze comunali».

I consiglieri di opposizione riferiscono dunque dell’esasperazione dei cittadini e di tutte le segnalazioni e lamentele che quotidianamente essi stessi ricevono: «Molti anziani o bambini non possono essere lavati per la mancanza d’acqua. Molti lavoratori rientrano a casa senza avere la possibilità di andare a dormire dignitosamente puliti, così come la mattina in cui molti escono senza avere ancora l’acqua corrente nonostante sia abbondantemente passato l’orario di riapertura dei serbatoi. Non tutti hanno la possibilità di impiantare un’autoclave ma visti i casi di acqua sporca, non avrebbe neanche senso avere una riserva di acqua in queste condizioni». L’«ennesimo sfogo dei cittadini sui social», poi, ha spinto l’opposizione a presentare un’interrogazione «su questa fallimentare gestione idrica che, ripetiamo, non trova giustificazione nella grave crisi che colpisce molti comuni». [Continua in basso]

L’opposizione interroga quindi la maggioranza «sulla frequente fuoriuscita di acqua sporca dai rubinetti e improvvisa sospensione dell’acqua. I consiglieri di opposizione, chiedono nuove e più frequenti analisi delle acque che dovranno essere rese pubbliche alla cittadinanza, si appella alle associazioni di consumatori con cui manterrà uno stretto contatto, per chiedere un’assistenza alla procedura di possibile riduzione delle bollette dell’acqua, chiede l’istituzione di un bonus per installazione autoclave, e si appella alla Procura della Repubblica vista la grave mancanza di comunicazioni da parte del sindaco, per una valutazione di omissione di atti pubblici che sarebbero serviti per  mettere in guardia da rischio di problemi di salute la popolazione».

«L’ordinamento – prosegue la nota – attribuisce al sindaco non solo la rappresentanza del Comune, ma ampi poteri, anche di natura straordinaria, a tutela della salvaguardia e incolumità dei cittadini. Diventa delicato quindi il profilo relativo alla responsabilità del sindaco, per avere omesso di provvedere a fronte di eventi straordinari di pericolo per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini, per cui dispone di eccezionali poteri di ordinanza (articolo 54 del Testo unico). Il sindaco, quale ufficiale del Governo, deve adottare provvedimenti contingibili e urgenti “al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”: sono atti di sua diretta competenza, non delegabili. Il potere di ordinanza pone il sindaco in posizione di garanzia, che fonda, nel diritto penale, la responsabilità omissiva impropria, per non aver impedito il verificarsi di determinati eventi dannosi alla salute pubblica. Chiediamo alla Procura un esame del caso, sperando di poter ristabilire nel territorio comunale, una corretta e salubre gestione dell’acqua potabile».

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