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Il Comune di Vibo punta sul “Patto per la città” per risanare i conti, aumenti in vista per i cittadini

Sindaco e assessori hanno pensato invece a ridursi le loro indennità solo del 10% dopo che da febbraio i rispettivi compensi mensili sono quasi raddoppiati. Ecco su cosa punta l’ente per chiedere l’adesione al Governo

Il Comune di Vibo punta sul “Patto per la città” per risanare i conti, aumenti in vista per i cittadini
Il sindaco Maria Limardo in aula

Tenta la nuova strada del “Patto per la città” il Comune di Vibo Valentia per tentare di uscire dalle secche finanziarie e dal dissesto. Non omologato dalla Corte dei Conti il Piano di riequilibrio adottato dal Comune e rinviata all’udienza del 14 settembre 2022 la discussione dinanzi alle Sezioni riunite della Corte dei Conti chiamate a pronunciarsi sul ricorso proposto dal sindaco Maria Limardo avverso lapronuncia della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Calabria (n. 72 del 18 novembre 2020), per arginare gli effetti del secondo dissesto finanziario – dopo la bocciatura  del Piano di riequilibrio finanziario da parte della magistratura contabile regionale –, palazzo Luigi Razza si gioca la richiesta al Governo di adesione al “Patto per la città” entro il 15 ottobre. Cosa propone il Comune? Per i cittadini con reddito superiore ai 15mila euro annui un aumento dell’Irpef dello 0,4%, un’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale e aeroportuale per passeggero, quindi l’incremento dei canoni di locazione e di concessione dei beni rientranti nel patrimonio comunale. Dal Piano di alienazione degli immobili, il Comune conta inoltre di incassare oltre sei milioni di euro, mentre dall’abbattimento dei fitti passivi con l’entrata in funzione di tutti gli edifici scolastici di sua proprietà, “palazzo Luigi Razza” conta di risparmiare 596mila euro annui, atteso che attualmente gli alunni delle scuole Trentacapilli-Murmura, Don Bosco e Garibaldi sono ospitai in edifici privati concessi in locazione e quindi con fitti passivi che pesano sui conti dell’ente. Poichè però per poter riutilizzare gli immobili scolastici e conseguire l’agibilità è necessario eseguire i lavori programmati, le cui tempistiche di realizzazione sono funzione anche della sottoscrizione delle
convenzioni in parte ancora mancanti con la Regione Calabria, tale misura è stata momentaneamente esclusa dall’accordo.
Si punta poi ad aumentare la tassa di soggiorno da 1,50 a 2 euro, mentre ulteriori tributi si prevede di incassare una volta completata la verifica urbanistica e tributaria per gli immobili del quartiere Pennello di Vibo Marina e dei c.d. fabbricati fantasma (cioè non censiti al catasto, onde verificare la presenza, o meno, dei necessari atti di assenso comunale all’edificazione, nonché la regolarità tributaria). Per il mercato di via Clarisse si mira invece ad un intervento edilizio che dovrebbe consentire la messa a rendita dei box attualmente sfitti, mentre si prevedono pure azioni di recupero degli oneri di urbanizzazione dalle cooperative edilizie. [Continua in basso]

Si punta poi a ridurre le spese per i contenziosi aperti per incidenti stradali ed espropri ed una riduzione anche delle spese per il funzionamento degli uffici comunali (attualmente 114 unità di personale in servizio, risultando quindi il Comune sotto dotato). Lotta infine agli allacci abusivi alla rete idrica, mentre saranno rivisti pure gli orari di spegnimento ed accensione della pubblica illuminazione al fine di risparmiare. A fronte di tutto ciò, il Patto per il quale si chiede l’adesione al Governo prevede anche una riduzione del 10% dell’indennità del sindaco e degli assessori.

Ricordiamo che nel febbraio scorso il Comune di Vibo con il dirigente del settore Affari generali-Segreteria e Giunta del Comune di Vibo Valentia Domenico Libero Scuglia ha approvato la determina che ha adeguato progressivamente l’indennità del sindaco del capoluogo a quanto previsto dalla legge di bilancio 2022 del 30 dicembre del 2021. Un incremento delle indennità di funzione che ha portato la corresponsione per il sindaco Maria Limardo ad euro 6.392,17 euro mensili; quella per il vicesindaco (attualmente Pasquale Scalamogna, in precedenza Domenico Primerano) a 4.794,13 euro; a 3.835,30 euro quella per gli assessori (Maria Teresa Nardo, Giovanni Russo, Michele Falduto, Vincenzo Bruni, Antonella Tripodi, Rosa Chiaravalloti, Carmen Corrado, Domenico Francica).
Su tali indennità, il “Patto per la città” propone quindi al Governo il taglio del 10%. Da ricordare, infine, che l’attuale presidente del Consiglio comunale Rino Putrino porta a casa mensilmente quanto un assessore, cioè 3.835,30 euro, mentre se sino allo scorso anno, la somma complessiva per i 31 consiglieri comunali di Vibo Valentia si aggirava a poco meno di 25mila euro al mese, con le liquidazioni a partire dai mesi di marzo ed aprile (in quest’ultimo caso con qualche integrazione per le presenze di gennaio) si è passati, rispettivamente, alla cifra complessiva di 42.670,46 euro (per marzo) e di 36.856,53 euro (aprile + 3.415,65 euro quale integrazione delle sedute del mese di gennaio per un totale di 40.272,18 euro). Nulla da fare, invece, per la pubblicazione on line dei compensi dei singoli consiglieri comunali con l’indicazione delle singole presenze mensili ai lavori del Consiglio e delle commissioni.

Dall’avvio dell’amministrazione targata Maria Limardo –contrariamente a tutte le altre precedenti amministrazioni – si è scelto infatti di pubblicare (con il dirigente Domenico Scuglia e poi con la dirigente Adriana Teti) unicamente l’importo complessivo di spesa mensile sull’Albo pretorio e, due volte l’anno – nella sezione del sito del Comune “Amministrazione trasparente” –, l’importo complessivo dei compensi semestrali degli amministratori (sindaco, assessori e consiglieri) che però ad oggi continuano ad essere aggiornati solo al periodo gennaio-giugno 2020. Manca quindi la pubblicazione dell’intero anno 2021 ed anche il primo semestre del 2022.
In ogni caso, facendo due calcoli, con la Legge di bilancio 2022 l’indennità di funzione in godimento per il sindaco del Comune di Vibo abbiamo detto che è passata da 3.718,49 euro a 6.392,17 euro al mese (e su tale cifra ora si propone una riduzione del 10% con il “Patto per la città”). Quindi l’ammontare massimo mensile per la corresponsione dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali è passato da 929,62 euro a 1.598,04 euro al mese. Non poco per un Comune in dissesto finanziario che chiede ulteriori sacrifici ai cittadini e ad un’intera città.

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