Santa Maria di Ricadi: esposto in Procura per il mare sporco e la creazione di una scogliera
Per interrare il tubo di scarico delle acque reflue del depuratore è stata realizzata una barriera di scogli che modifica lo stato dei luoghi. Il consigliere Mobrici denuncia il mancato collettamento dell’ultima parte e la fuoriuscita di acque sporche a riva che arrivano poi sino a Joppolo
Se ne dovrà occupare la Procura di Vibo Valentia – ed al più presto anche – dei lavori di interramento del “famoso” tubo di scarico del depuratore di Santa Maria di Ricadi (località Fortino) per anni al centro di polemiche e pubbliche denunce per via del fatto che non risultava interrato al fondo del mare a cinque metri di profondità, bensì faceva brutta mostra di sé a riva ed in spiaggia. Il consigliere di minoranza del Comune di Ricadi, Pasquale Mobrici, ha infatti presentato un esposto alla Procura di Vibo denunciando scarichi illegali a mare in quanto – come dimostrerebbe un video allegato all’esposto girato da alcuni sub del luogo – l’ultima parte del tubo non risulterebbe collettata. I lavori, dopo l’ennesima segnalazione fatta dalla nostra redazione sull’indecenza del tubo in spiaggia, sono stati avviati dal Comune di Ricadi nei primi giorni del mese di maggio per concludersi il 18 dello stesso mese. Ad aggiudicarsi i lavori – voluti e seguiti dall’Ufficio tecnico del Comune di Ricadi – è stata una ditta di Martirano Lombardo (Cz) per un importo di 66mila euro. Come già scritto dalla nostra testata, per interrare il tubo di scarico delle acque reflue (che dovrebbe sfociare secondo legge a 300 metri dalla spiaggia) è stata creata ex novo una barriera di sabbia, terra e scogli (prima del tutto inesistente) che dalla spiaggia si prolunga per almeno dieci metri (metro più, metro meno) a mare in località Fortino (o “statua del giudice” che dir si voglia). [Continua in basso]
Al di là della modifica dello stato dei luoghi e della costa di Santa Maria per come conosciuta da decenni, da qualche giorno residenti e turisti lamentano le condizioni del mare sporco lungo tutta la baia di Santa Maria. Sporcizia che si sposterebbe poi, a seconda delle correnti, anche verso Coccorino e Joppolo. Se per l’Ufficio tecnico del Comune di Ricadi è tutto a posto, non così per il consigliere di minoranza Pasquale Mobrici che – unitamente ad altri cittadini – hanno anche denunciato anche il cattivo funzionamento delle pompe di sollevamento dei depuratori presenti nell’intero territorio del comune di Ricadi. Ad oggi, però, nonostante l’esposto, tutto tace e non si sono visti interventi concreti per capire l’origine del mare sporco nell’intera zona (tranne le solite ed annuali “teorie” che riportano al lontano fiume Mesima) e rassicurare così i cittadini. “E’ importante sottolineare che nella relazione illustrativa allegata al progetto per i lavori in località Fortino di Santa Maria di Ricadi – ha dichiarato Mobrici – l’intervento sulla condotta risulta meramente palliativo e non risolutivo del problema. Non è possibile, infatti, determinare se al di sotto della barriera creata con gli scogli si siano generati dei punti di danneggiamento o lesioni che potrebbero generare ulteriori sversamenti”.
Per verificare il tutto sarebbe quindi necessario rimuovere la barriera di scogli creata con i lavori di maggio e controllare l’intera sezione ed eventualmente sostituire il tubo. Resta da capire chi e perché – dopo anni di lavori e soldi pubblici spesi da un decennio senza risolvere il problema – ha permesso che per interrare il tubo fosse creata una barriera di scogli e massi a riva e – come denuncia Mobrici e come abbiamo sostenuto sin dal mese di maggio – resta da capire se esiste il nulla osta paesaggistico e chi, eventualmente, l’ha rilasciato visto che è stato modificato un tratto della costa. “L’opera è stata realizzata per evitare lo scarico a pochi metri dalla battigia – denuncia ancora Mobrici – ma attualmente il tubo non solo continua a scaricare a poca distanza dalla riva ma risulta schiacciato in più punti. Un’opera inutile con chiaro sperpero di denaro pubblico”. Non solo sperpero di denaro pubblico, ma anche – aggiungiamo noi – precise ipotesi di reato se dovesse essere accertato lo sversamento delle acque (che sulla carta dovrebbero essere depurate) non a 300 metri dalla battigia come vuole la legge ma a 20 metri dalla fine della scogliera come documenterebbero i video girati da alcuni sub. Resta poi il problema del corretto funzionamento delle pompe di sollevamento dei depuratori siti nel comune di Ricadi, per molti vera causa del mare sporco in assenza di comunicazioni ufficiali da parte di chi di competenza (comunicazioni che non possono provenire dal solo Ufficio tecnico del Comune di Ricadi ma anche da chi, invece, per legge, è preposto al controllo degli uffici degli enti locali, specie dinanzi ad esposti e pubbliche denunce). [Continua in basso]
Resta altresì la rabbia dei bagnanti, in questi giorni alle prese con un chiaro disastro ambientale che hanno reso le acque della baia di Santa Maria, ma anche di Coccorino e Joppolo, impraticabili in alcune ore della giornata per come testimoniato dalle foto inviate alla nostra redazione. Chi di dovere intervenga ed al più presto anche. E, soprattutto, fornisca risposte alle domande sollevate dal consigliere Mobrici e dai cittadini: esiste il nulla osta paesaggistico per la scogliera a Santa Maria? Quali le cause del mare sporco di questi giorni? In caso di riparazioni per la rottura della condotta, quanti soldi dovranno essere spesi per rimuovere l’intera scogliera? Chi, come e perché per interrare un tubo di scarico delle acque reflue del depuratore ha pensato di realizzare una scogliera prima del tutto inesistente?
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