Soriano Calabro: tenta estorsione sui lavori alla caserma dei carabinieri, arrestato
Un sorvegliato speciale accusato di aver minacciato il titolare della ditta e gli operai impegnati nel completamento della stabile dello locale Stazione dell’Arma. Le vittime collaborano e per un trentottenne del luogo si aprono le porte del carcere
Tentata estorsione aggravata. Questa l’accusa contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Loffredo nei confronti di Domenico Criniti, 38 anni, di Soriano Calabro, assistito dagli avvocati Giuseppe Orecchio e Giuseppe Di Renzo. Secondo la contestazione, l’indagato avrebbe rivolto minacce ad un imprenditore vibonese con le seguenti frasi: “Se non vi fornisco il materiale, allora vi dovete mettere a posto”. Domenico Criniti è quindi accusato di aver allontanato con violenza gli operai impiegati sul cantiere inducendoli ad interrompere i lavori pubblici a Soriano Calabro, tentando così di costringere l’imprenditore ad effettuare in via esclusiva l’approvvigionamento di materiale edile dalla propria impresa. L’evento non si verificava per cause indipendenti dalla volontà di Criniti e da qui l’accusa di tentata estorsione in luogo dell’estorsione consumata. La contestazione copre un arco temporale che va dal 20 giugno al 22 giugno scorso. [Continua in basso]
Il gip ha ritenuto «gravi gli indizi di colpevolezza» mossi nei confronti dell’arrestato. E’ stato lo stesso imprenditore a denunciare il tutto, spiegando di avere in appalto il completamento dello stabile della Stazione dei carabinieri forestali di Soriano Calabro e di aver acquistato il materiale edile, utilizzato per l’esecuzione dell’opera appaltata, da una ditta di Vibo Valentia. Domenico Criniti si è quindi presentato sul cantiere proponendosi quale fornitore di materiali edili, parlando con il capo cantiere il quale nei giorni seguenti si riforniva, facendo credito, di materiale di piccolo taglio per circa cinquemila euro dal negozio di Domenico Criniti il quale avrebbe insistito per far incrementare la fornitura di materiale edile. A seguito delle pressioni fatte da Domenico Criniti, l’imprenditore si recava il 20 giugno scorso nella rivendita dell’indagato per richiedere la documentazione utile a formalizzare un contratto di fornitura (iscrizione white list, casellario giudiziale e carichi pendenti). Criniti dichiarava però di “non essere a posto” e di non poter fornire la documentazione richiesta. Il 21 giugno l’imprenditore si è quindi recato nella rivendita di Criniti rappresentandogli che non si sarebbe più rifornito dallo stesso in ragione dei bassi indici di affidabilità della ditta di cui aveva inviato una visura camerale. A questo punto Criniti sarebbe stato più esplicito: “Se non vi fornisco il materiale, allora vi dovete mettere a posto, non sapete come funziona a Soriano? Tutti quelli che vengono a lavorare a Soriano si devono mettere a posto”. Tali frasi venivano chiaramente intese dall’imprenditore come richieste estorsive e da qui la denuncia ai carabinieri. Giunto in prossimità della caserma, l’imprenditore veniva raggiunto da una telefonata da parte dei propri familiari che lo informavano del fatto che Domenico Criniti si era portato sul cantiere intimando agli stessi di raccogliere “i ferri e andare via”. Gli operai a quel punto, impauriti e temendo per la propria incolumità, hanno abbandonato il cantiere. Una delle persone ascoltate dagli investigatori ha confermato che Domenico Criniti così si sarebbe espresso: “Andate via di qua, se faccio il giro dell’isolato e fra cinque minuti vi trovo qua finisce male, vi prendo con un legno, digli al tuo titolare di pagarmi il materiale e poi se ne parla”.Anche gli altri operai hanno confermato tale versione e vi è ulteriore conferma attraverso le immagini delle telecamere di alcuni impianti di videosorveglianza presenti nella zona.
Domenico Criniti all’atto della commissione della contestata tentata estorsione era già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di due anni. L’indagato è risultato inoltre frequentare – e il gip lo riporta espressamente nell’ordinanza – soggetti noti alle forze dell’ordine come: «Michele Carnovale, Raffaele Parisi, Franco Idà, Michele Idà, Simone Tassone, Stefano Serravite, Vincenzo Sabatino, Nicola Criniti, Giovanni Emmanuele, Domenico Tassone, Marco Idà, Domenico Antonio Ciconte, Antonino Grillo, Salvatore Grillo, Alessio Sabatino, Domenico Criniti, Ivano Cocciolo». Il gip del Tribunale di Vibo Valentia ha quindi ritenuto elevata la «propensione a delinquere» di Domenico Criniti, sussistendo sia la reiterazione del reato e sia il pericolo di fuga e da qui l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per come richiesta dal pm Luca Ciro Lotoro.
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