Detenzione di oltre duemila munizioni, un’assoluzione a Vibo
Sentenza del Tribunale per una vicenda risalente al 2017 dopo una perquisizione delle forze dell’ordine
In data 4 agosto 2017 la polizia effettuava una perquisizione nell’abitazione di Francesco Rito, 40 anni, sita a Vena Superiore, contrada Vaccaro, e venivano rinvenuti oltre duemila munizioni di vario calibro tenute in un garage. Il numero di munizioni era superiore rispetto al limite massimo di mille previsto dalla legge per chi è provvisto di porto d’armi. Sul muro di recinzione dell’abitazione dell’imputato era stata altresì rinvenuta una busta con all’interno ulteriori 88 cartucce di vario calibro c.d. a palla asciutta non dichiarate e, pertanto, detenute abusivamente.
Venivano quindi elevate le contestazioni: omessa custodia delle munizioni, perché tenute in luogo accessibile a chiunque; detenzione abusiva delle munizioni trovate dentro l’abitazione perché superavano il limite massimo di mille unità e detenzione abusiva delle munizioni trovate sul muro di recinzione e mai denunciate.
A seguito dell’istruttoria dibattimentale, l’avvocato Demetrio Procopio è riuscito a dimostrare che non vi era omessa custodia delle munizioni trovate all’interno dell’abitazione ed inoltre, pur superando il limite di mille unità, non è stato provato se le stesse appartenessero tutte all’imputato o a suo padre, pure lui detentore di regolare porto d’armi. Per quanto concerne, invece, le munizioni trovate all’esterno sul muro di recinzione, la difesa ha sostenuto che non vi era alcuna prova circa la riconducibilità delle stesse a Francesco Rito, poiché si trovavano su un terreno di terzi, accessibile a chiunque. Il pm, a seguito dell’istruttoria, chiedeva la condanna a mesi quattro di arresto ed 300 euro di ammenda. Il giudice Ricotti ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste e dal secondo capo di imputazione per non aver commesso il fatto.
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