Comune: i Cis finanziano il recupero dell’area Basalti di Vibo Marina – Foto
Il sindaco Maria Limardo: «Obiettivo del progetto è porre l’attenzione su un’area strategica per il futuro sviluppo di Vibo Valentia, direttamente collegata al porto, ma al tempo stesso strettamente collegata al litorale e alla costa»
Il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo esprime «grande soddisfazione» per il finanziamento ottenuto nell’ambito dei Cis Calabria (Contratti istituzionali di sviluppo) dal progetto del Comune di Vibo Valentia “Recupero e riuso dell’area Basalti di Vibo Marina” per un importo pari ad 7.980.000 euro per come annunciato oggi dal sottosegretario del Ministero per il Sud e coesione territoriale Dalila Nesci che ha informato il Comune della conclusione favorevole dell’istruttoria dell’istanza a suo tempo presentata grazie all’azione sinergica degli assessori alla programmazione strategica e ai lavori pubblici. «Obiettivo del progetto – spiega il primo cittadino – è porre l’attenzione su un’area strategica per il futuro sviluppo di Vibo Valentia, direttamente collegata al porto, diventato sempre più ad uso turistico, e adiacente al centro urbano, ma al tempo stesso strettamente collegata al litorale e alla costa: un’occasione di crescita che Vibo Valentia non sprecherà. La risposta che questo progetto ha voluto dare, va nella direzione di restituire l’area alla comunità di Vibo Valentia, costruendo uno spazio collettivo, un museo attivo dedicato alla tradizione agroalimentare del territorio inteso come laboratorio e come spazio vivace della narrazione, dell’interpretazione e della conoscenza, e soprattutto un laboratorio per la conoscenza della lavorazione dei prodotti tipici e delle bellezze del territorio e per la degustazione dei sapori tipici dell’area». [Continua in basso]
Il museo, «uno spazio pubblico complesso, che permette di fruire di servizi diversi (non solo museali), e che riconnette tra loro due parti della città attraverso – aggiunge il sindaco – la valorizzazione dei percorsi già esistenti, la costruzione di nuovi percorsi, e la riconnessione con la costa e con il la spiaggia. L’edificio pubblico è quindi un polo nuovo per la città, un sistema in cui immergersi nella conoscenza delle tradizioni locali a partire dai cibi tipici, ma anche un luogo che deve conservare traccia delle preesistenze industriali che hanno caratterizzato il litorale di Vibo Valentia nella seconda parte del XX secolo. Memoria della cultura contadina e memoria della cultura industriale dell’ex cementificio Basalti, possono essere lo sfondo per la costruzione di una nuova identità per la cultura locale. Il museo oltre a rapportarsi all’esterno con la città configura una nuova piazza interna con una vasta apertura verso il mare e riqualifica il tratto di spiaggia non solo concedendo spazio per gli stabilimenti balneari ma anche – conclude Maria Limardo – congiungendo questo tratto attualmente abbandonato con il lungomare».