Soldi pubblici ad associazioni vicine alla destra, chieste le dimissioni dell’assessore Falduto
I consiglieri Laura Pugliese e Stefano Soriano del Pd portano alla luce ulteriori incongruenze e inopportunità sui finanziamenti erogati a Cultura Identità ed Erice, mentre la dirigente Teti ammette un errore in una determina. La vicenda continua a tenere banco
Continua a tenere banco la vicenda dei finanziamenti (30mila euro complessivi) erogati dal Comune di Vibo Valentia a due associazioni – CulturaIdentità ed Erice – per volontà dell’assessore Michele Falduto che nella sua replica ha “scaricato” in parte sulla dirigente Adriana Teti, dall’altro lato ha chiamato in causa tutta la giunta comunale e quindi anche il sindaco Maria Limardo a cui chiedeva spiegazioni pure la segretaria cittadina del partito di Azione, Claudia Gioia. Il “caso” è approdato ieri anche in Commissione consiliare dove la convocazione dell’assessore Michele Falduto è stata chiesta dal consigliere comunale del Pd, Laura Pugliese. [Continua in basso]
«Fratelli d’Italia non ha esitato a difendere l’assessore Falduto, ma gli affidamenti continuano a destare perplessità perché la percezione che si ha all’esterno – ha dichiarato la Pugliese – è che si voglia favorire una parte di associazionismo a discapito di altre realtà. Mi meraviglia pure la tempestività con la quale è stato disposto l’affidamento e si tratta di una scelta inopportuna proprio per la vicinanza tra il partito di Fratelli d’Italia, che lei rappresenta, e l’associazione Cultura Identità. Lo stesso partito è intervenuto per difendere la bontà dell’operazione confermando così la simbiosi – ha fatto notare Laura Pugliese – con queste associazioni».
L’esponente del Pd non ha quindi esitato a chiedere le immediate «dimissioni dell’assessore Michele Falduto»in quanto lo stesso «non è in grado di comprendere i passaggi politici». Laura Pugliese ha quindi ricordato che l’assessorato guidato da Michele Falduto ha «fallito su tutto, in quanto il settore dello Sport è completamente fermo, mentre si pensa per il Turismo si pensa al Festival Cultura Identità che favorirà l’intervento di esponenti politici sovranisti. Lei – ha incalzato la Pugliese rivolgendosi a Falduto – non comprende bene i passaggi politici, perciò intervenga negli uffici per rettificare le determine. Emblematico è anche il fatto che lei dica di non c’entrare nulla con quanto fatto dagli uffici, mentre è proprio lei che deve coordinare. La sua risposta – ha concluso Laura Pugliese – è inconsistente così come il suo insistere è inopportuno, confermando la sua vicinanza ad un movimento a discapito degli altri e facendo il suo assessorato figli e figliastri».
Dalle risposte fornite dall’assessore Michele Falduto è poi emerso che a lui non risulta che il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Pasquale La Gamba, sia presente «in nessun organismo» di alcuna associazione. Mentre in ordine al fatto che nel Documento programmatico sono stati inseriti 10mila euro in luogo dei 15mila presenti nelle determine, la dirigente comunale Adriana Teti ha spiegato che «si è trattato di un errore che sarà corretto». Spiegazioni che non hanno convinto l’opposizione che con Stefano Soriano (Pd) ha insistito: «Il Festival di Cultura e Identità non c’entra nulla con Vibo Città del Libro e la determina va annullata. CulturaIdentità, associazione vicina al suo partito, ha presentato il 27 maggio una domanda con la richiesta di un contributo di 15mila euro. [Continua in basso]
Avrebbe invece dovuto manifestare – ha spiegato Soriano – l’interesse per la co-progettazione di un evento, mentre qui si parla di finanziamento. Allora io domani chiederò un finanziamento per la realizzazione della Festa dell’Unità che si celebra da 60 anni. Qui c’è un errore amministrativo grande quanto una casa perché il Festival di Cultura Identità non rientra in nessuno dei cinque punti definiti nell’avviso». Stefano Sorianoha infine fatto notare che all’interno del programma Vibo Città del Libro non può essere inserito un premio alla memoria di Jole Santelli. «Sono fondi Pac destinati ad altro, destinati ad una certa funzione e non possono essere utilizzati per qualunque cosa. Qui – ha concluso Soriano – si sta andando fuori dal seminato».
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