Comune di Limbadi, aumento Irpef e gestione risorse: il Pd attacca il sindaco
Sotto la lente d'ingrandimento dei Dem il presunto scarso utilizzo, da parte dell'amministrazione comunale, dei fondi stanziati per fronteggiare il Covid
«Mentre il governo centrale concede il bonus 200 euro (ultimo di una serie di ristori rivolti a dare sollievo alle fasce più deboli della popolazione che hanno maggiormente patito in questi due ultimi anni Covid e guerra ucraina) la nostra amministrazione comunale limbadese guidata dal sindaco Mercuri aumenta del 50% l’Irpef ai redditi fino a 15 mila euro e non ritocca nemmeno di un euro chi produce un reddito di oltre 50 mila euro. Il nostro sindaco con la sua amministrazione ha deciso da che parte stare, chi tutelare e chi favorire: non certamente pensionati e lavoratori dipendenti che percepiscono redditi e pensioni da fame». Questa le parole con cui il locale circolo del Partito democratico di Limbadi, guidato da Giacinto Carrieri, critica l’operato dell’amministrazione cittadina con a capo il sindaco Pantaleone Mercuri.
A supporto della dura presa di posizione, il Pd cita più volte la relazione del revisore dei conti del Comune di Limbadi, riguardante il rendiconto dell’esercizio finanziario per l’anno 2021. In particolare, quando si afferma che è stato verificato “che nell’avanzo vincolato l’Ente ha correttamente riportato l’avanzo vincolato relativo ai ristori specifici di spese confluiti in avanzo vincolato al 31/12/2020 e non utilizzati nel 2021 e ai ristori specifici di spesa 2021 non utilizzati che saranno oggetto dell’apposita certificazione Covid 19”. «Il fatto che la nostra classe dirigente al Comune non abbia utilizzato risorse messe a disposizione per fronteggiare una drammatica situazione sanitaria – chiosa il Pd – suona come una beffa ai danni della popolazione che ha subito la pandemia. Nel frattempo sono state emesse solo ordinanze di quarantena e messi a disposizione tamponi offerti da vari imprenditori di Limbadi. Si poteva fare tanto, non hanno avuto la capacità di spendere quello che lo Stato gli ha concesso». [Continua in basso]
Tra i passi della relazione riportati, anche quello in cui si afferma che “l’organo di revisione ha verificato che l’ente nel 2021 ha ricevuto le risorse meglio dettagliate nel prospetto (euro 117.957)”. Sotto la lente d’ingrandimento, anche il capitolo “Fondi contenziosi”, nello specifico quando si asserisce che “il risultato di amministrazione presenta un accantonamento per fondo rischi contenzioso per euro 181.764”. E, ancora, quando si dice che “dalla precedente ricognizione del contenzioso esistente a carico dell’ente al 31/12/2021 risultano aumentato il rischio di soccombenza da € 446.000,00 – per cui l’organo di revisione suggerisce di procedere ad un congruo incremento della somma al momento accantonata”.
«Non capiamo come faranno a reperire le risorse per aumentare questo accantonamento – conclude mestamente il Pd – visto che nella stessa relazione si sottolinea anche che “l’organo di revisione ha verificato che non è stata effettuata la conciliazione dei rapporti creditori e debitori tra l’Ente e gli organismi partecipati, pur avendo l’Ente fatto richiesta, alle singole partecipate in data 22/03/2022 prot. 2341, agli esiti dei quali si riscontra un’unica comunicazione da parte del Consorzio Asmez prot. 2641 del 01/04/2022”».
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