Servizi sanitari a rischio, l’Asp di Vibo proroga quasi 50 contratti: ecco i profili professionali
Necessario assicurare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Il rapporto di lavoro con l’Azienda sanitaria provinciale sarebbe terminato il prossimo 30 giugno
Sono quasi cinquanta i contratti a tempo determinato (scadenza prevista il 30 giugno prossimo) che l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia ha deciso di prorogare a diverse figure professionali – attualmente in servizio nelle diverse strutture sanitarie ubicate nel territorio vibonese – fino al 31 dicembre del 2022 (fatta salva la risoluzione anticipata dei relativi contratti a tempo determinato all’ assunzione a tempo indeterminato nei rispettivi profili). In particolare il rapporto di lavoro è stato prolungato a 25 infermieri, 12 operatori socio-sanitari, 5 ostetriche, 4 dirigenti amministrativi, 1 dirigente medico, 1 sanitario biotecnologo. La delibera (la numero 789 del 14 giugno) che ha dato il via libera alla proroga dei contratti porta la firma del commissario straordinario Giuseppe Giuliano dell’azienda sanitaria vibonese e dei pareri favorevoli del direttore amministrativo aziendale Elisabetta Tripodi e del direttore sanitario aziendale Matteo Galetta. [Continua in basso]
Necessario garantire la costante erogazione dei servizi sanitari
Al massimo responsabile della sanità pubblica vibonese è stato il direttore della Struttura di gestione e sviluppo delle risorse umane e formazione Gianfranco Ielo a proporre formalmente di procedere con la proroga dei suddetti contratti di lavoro. Questo dopo che «con autorizzazione aziendale in atti è stata disposta, in ragione delle esigenze aziendali, con riferimento ai suddetti contratti la proroga, a decorrere dalle rispettive scadenze, dei relativi incarichi a tempo determinato per la durata di sei mesi 6 fino al 31 dicembre 2022. Tale atto, oltre a stabilire che «la proroga dei contratti in base alla legge in materia non costituisce nuova assunzione», tiene conto da un lato «dei vincoli finanziari che limitano, per il Servizio sanitario nazionale, la spesa per il personale e il regime delle assunzioni – sono esclusi dall’applicazione del presente decreto i contratti a tempo determinato del personale sanitario del medesimo Servizio sanitario nazionale, ivi compresi quelli dei dirigenti» – e, dall’altro, tiene in considerazione «la necessità di garantire la costante erogazione dei servizi sanitari e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza».
Prorogate le prestazioni aggiuntive agli anestesisti da fuori provincia
A inizio maggio – lo ricordiamo – era stato prorogato il Protocollo d’intesa tra l’Azienda sanitaria provinciale e quella di Catanzaro, per lo svolgimento «in regime di prestazioni aggiuntive delle attività assistenziali di anestesia e rianimazione» da svolgere presso le strutture ospedaliere della stessa Azienda vibonese fino al 31 dicembre prossimo. L’Asp di Catanzaro ha, infatti, accolto positivamente la richiesta dei vertici di Palazzo ex Inam, confermando la presenza di un dirigente medico fino al 31 dicembre prossimo. Il via libera all’intera operazione è stato dato – come da prassi – dal commissario straordinario Giuseppe Giuliano. Sempre identico il motivo: grave carenza di personale. Tra i reparti, infatti, che pagano il prezzo più alto per via proprio della cronica penuria di medici vi è proprio quello dell’ospedale civile “Jazzolino” di Vibo diretto dal primario Giuseppe Oppedisano: ad oggi nelle strutture ospedaliere del Vibonese ci sono appena undici gli anestesisti in servizio (anche se ci sono procedure concorsuali in corso per assumere nuovi sanitari), che si devono dividere tra l’assistenza ai pazienti, gli interventi chirurgici e le urgenze.
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