Comune di Vibo Valentia: si dimette anche l’assessore Rosamaria Santacaterina
Dopo l'ex vicesindaco Primerano, nuovo passo indietro: «Lascio la carica conferitami tredici mesi fa, anticipando il cambiamento politico in atto»
«Caro sindaco, ti comunico di voler rassegnare le dimissioni dalla carica assessorile conferitami circa tredici mesi or sono, con ciò anticipando il cambiamento politico in atto». Inizia così la lettera con cui Rosamaria Santacaterina comunica al sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo l’intenzione di lasciare l’incarico di assessore all’Istruzione, Coesione sociale e Politiche giovanili. Si tratta delle seconde dimissioni al Comune di Vibo in meno di quindici giorni, dopo quelle dell’ormai ex vicesindaco Domenico Primerano. [Continua in basso]
«Il mio ingresso in giunta – dice Santacaterina rivolgendosi -, a due anni dall’inizio del mandato, è stato da te voluto, nonché da quella parte politica che ha inteso coniugare gli aspetti gestionali con la necessità di programmare interventi nel sociale in una cornice di sistema locale, per i Comuni dell’Ambito sociale di Vibo, e di visione allargata verso le opportunità offerte a livello nazionale e comunitario». L’ormai ex assessore ringrazia il sindaco Limardo per la fiducia e spiega: «L’assestamento politico in corso, più volte preannunciato, mi induce a cedere il passo a una prospettata nuova visione di governo della Città, con l’auspicio che il rilancio dell’azione politico-amministrativa possa accrescere e migliorare l’offerta di servizi a favore della gente, portando avanti i progetti sin qui avviati». Santacaterina ringrazia dunque anche dirigenti e collaboratori e conclude la sua missiva augurando «a tutti di proseguire nel lavoro di costruzione dell’amministrazione nell’interesse della città».
I tredici mesi di lavoro
«Al termine di questa esperienza istituzionale – aggiunge poi Santacatterina – mi preme accendere l’attenzione su alcuni passaggi fondamentali dei tredici mesi di incarico, avviato con grandi difficoltà sin dall’insediamento, per la mancanza di personale e professionisti del Settore comunale delle Politiche Sociali e Istruzione, la sospensione di alcuni servizi socio-assistenziali, la necessità di adottare il Piano sociale di Zona concertato con le associazioni del Terzo settore, i sindaci dell’Ambito e l’Asp per evitare il commissariamento. Gradualmente con impegno e forza di volontà le questioni aperte sono state affrontate con il supporto di una ricostituita squadra di collaboratori che si sono messi al servizio della comunità, ponendo grande attenzione ai bisogni delle persone. [Continua in basso]
Gli Enti del Terzo settore, rispondendo prontamente alle sollecitazioni, hanno contribuito in maniera determinante ad arricchire l’offerta dei servizi affiancando l’amministrazione nelle fasi di co-programmazione e co-progettazione degli interventi socio-assistenziali. Sono stati inoltre utilizzati i fondi da anni giacenti nelle casse comunali e nuovi fondi messi a disposizione nel campo della disabilità, del diritto allo studio, dell’aiuto alle fasce deboli.
Partendo da questi presupposti abbiamo raggiunto primi importanti risultati nelle politiche del welfare locale, tra questi:
- l’erogazione dei buoni alimentari con due distinti avvisi che hanno dato sollievo a circa 800 famiglie
- i contributi ad integrazione dei canoni di locazione
- il rafforzamento del sistema educativo infanzia 0/6 con il servizio del nido comunale e delle scuole paritarie e riconosciute, con l’erogazione dei ristori delle perdite e delle rette per le famiglie
- il finanziamento dei centri estivi 2021
- la realizzazione della palestra all’aperto del Parco Urbano
- le iniziative a sostegno della popolazione ucraina e dei minori stranieri non accompagnati
- l’assistenza domiciliare per le persone con disabilità e gli anziani non autosufficienti
- il mantenimento delle strutture residenziali e centri diurni per disabili e adulti in difficoltà ed il rinnovo delle procedure di accreditamento
- l’attivazione di interventi nel campo dell’autonomia e del trasporto sociale per disabili e la definizione dei progetti di vita indipendente
- la realizzazione del centro per la famiglia e dei laboratori tematici per i ragazzi in carico al servizio sociale
- l’avvio del Caffè Alzheimer e del Centro polivalente per l’autismo
- l’erogazione di contributi ai caregiver
- l’assegnazione dei fondi del P.N.R.R. sulla Missione 5 Inclusione sociale destinati a favorire l’inclusione sociale di soggetti fragili e vulnerabili, famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora
- le misure di contrasto alla marginalità e povertà estrema del Prins
- gli interventi di contrasto alla povertà educativa in ambito scolastico
- il supporto all’integrazione scolastica agli alunni con disabilità
- l’ammissione di ulteriori progetti a valere sul PAC Infanzia e Anziani fino a giugno 2024
- il finanziamento di interventi infrastrutturali del PNRR con i Piani Urbani Integrati per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura.
Le attività da portare avanti sono tante e gli obiettivi dei livelli essenziali delle prestazioni in ambito sociale sono ancora lontani dal raggiungimento, per una comunità che soffre di gravi carenze nei servizi socio-assistenziali specie dopo la pandemia. L’auspicio – conclude – è che l’amministrazione comunale possa continuare a lavorare alla costruzione di un sistema dei servizi sociali improntata alla valorizzazione delle reti di cittadinanza e all’utilizzo dei finanziamenti già ottenuti per il miglioramento delle prestazioni sociali della nostra città».