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Comune di Vibo e conti pubblici, sull’ente una «eredità» debitoria che sfiora i 50 milioni

L’assessore comunale al Bilancio Maria Teresa Nardo relaziona in consiglio comunale sul rendiconto di gestione 2021. Molto probabile che l’aggiornamento del Piano di riequilibrio finanziario slitti oltre il mese di luglio

Comune di Vibo e conti pubblici, sull’ente una «eredità» debitoria che sfiora i 50 milioni
L'assessore Maria Teresa Nardo

«Ereditata una massa passiva consistente e non irrilevante pari a circa 50 milioni di euro, questa eredità non è una cosa di poco conto. Il rendiconto del 2021 trascina con sé gli effetti della pandemia ed è un rendiconto che ingloba i disavanzi del Piano di riequilibrio». Sono le gelide parole dell’assessore al Bilancio al Comune di Vibo Valentia Maria Teresa Nardo che oggi pomeriggio in consiglio comunale è stata chiamata a relazionare sul Rendiconto della gestione finanziaria 2021 dell’amministrazione guidata dal sindaco Maria Limardo.

L’esponente di giunta ha ricordato che il Comune di Vibo Valentia «ha in essere un Piano di riequilibrio dal 2019. Quali sono stati i risultati del Rendiconto del 2021? Sicuramente abbiamo dei risultati nonostante il contesto che possiamo definire migliorativi rispetto al passato. Se confrontiamo lo schema riassuntivo del 2021 con quello del 2020, notiamo che il disavanzo del 2020 è pari a meno 32milioni e 600mila euro, mentre nel 2021 è meno 28milioni 808mila euro. Dopo la riforma sulla contabilità – ha fatto presente sempre l’assessore – che quantifica il disavanzo da ripianare facendo un confronto tra il risultato del Consuntivo che si va ad approvare, rispetto a quello precedente tolta la quota di disavanzo inserita nel bilancio di previsione dell’annualità e, se c’è un miglioramento, non vi è la necessità di ripianarlo. Quindi non abbiamo disavanzo ordinario da ripianare». [Continua in basso]

Conti pubblici e crisi finanziaria dell’ente

Palazzo Luigi Razza, sede del Comune

Per l’assessore, tuttavia, «è certo che rimane un consuntivo di un ente in crisi finanziaria, che porta con sé un Fondo crediti di dubbia esigibilità elevato. Bisogna tenere presente che abbiamo 40milioni e 979mila euro di Fondo crediti di dubbia esigibilità che si sta accantonando. Continuiamo ad avere un Fondo contezioso elevato. Nel 2020, il Fondo era di 6milioni 802mila euro, quest’anno è pari a 7miloni circa. Bisogna anche rilevare – è stato osservato in aula – che quando un ente si trova in dissesto per molto tempo per norma vengono bloccate le assunzioni, per cui in questo lungo arco di tempo l’ente, fatta eccezione per rari casi, non ha potuto creare sviluppo organizzativo. E queste sono le conseguenze che si vedono sulla parte finanziaria poiché, non avendo potuto fare nuove assunzioni, gli uffici sono disorganizzati e di conseguenza le inefficienze si traducono anche in fondi rischi e tra questi c’è anche il fondo contenzioso». Detto questo, l’assessore ha sottolineato che «i risultati che oggi stiamo approvando, che sono positivi rispetto allo scorso anno e anche rispetto al passato, devono essere inquadrati in un contesto che il Comune di Vibo Valentia ha sia all’esterno che organizzativo interno particolarmente complesso. E se vogliamo avviarci sulla strada della risoluzione definitiva di queste problematiche, dobbiamo parlare di strategie e non fermarci sui singoli dettagli, perché non ce lo possiamo permettere».

Maria Teresa Nardo chiede un lavoro «certosino»

Maria Teresa Nardo

Per l’assessore si tratta, quindi, di fare un lavoro certosino affinché Vibo sia riconosciuta come realtà organizzativa e finanziaria complessa. Siamo seduti nei principali tavoli a Roma, dove gli emendamenti e le riforme di legge che si stanno mettendo in campo sono fatte sulla base di richieste che arrivano da questa amministrazione, sulla base della rete che siamo riusciti a creare a livello nazionale. Non abbiamo messo da parte il problema, dichiarando il dissesto e si è, invece, deciso di affrontare il problema in modo strategico e strutturale. Noi oggi – ha aggiunto l’assessore al Bilancio – abbiamo ricostituito e siamo riusciti ad avere un fondo cassa di notevole importanza. Siamo arrivati con cifre significate di utilizzo dei Fondi vincolati. Chiudiamo il 2021 con l’utilizzo di poco più di un milione. Siamo riusciti a ricostituire i Fondi vincolati della Tangenziale grazie ai trasferimenti straordinari. Ci siamo riusciti perché abbiamo intrapreso con forza e con coraggio una strada in cui sapevamo esservi un fervore giuridico, che la situazione dei dissesti era ormai conclamata come situazione fallimentare e che nei contesti poveri era ormai assodato che il dissesto non avesse dato i risultati sperati».

Inoltre  – è stato osservato dall’amministratore del capoluogo – «il Piano di riequilibrio deve essere ripensato. Infatti, esiste una norma nella legge di bilancio 2022 che blocca la valutazione dei Piani da parte della Corte dei Conti che reca come motivazione l’impossibilità di poter attuare gli obiettivi del Piano perché il contesto è talmente cambiato per l’emergenza Covid e per la riduzione degli incassi in tutti i comuni che non è più un Piano realizzabile e deve essere attualizzato. Noi siamo rientrati in questa normativa. Siamo chiamati a rivedere il Piano, ma non soltanto a rivedere alcune partite, ma a rifarlo di sana pianta».

Slitta oltre il mese di luglio la revisione del Piano di riequilibrio

Il Piano di riequilibrio deve essere rivisto entro fine luglio. Per quella data bisognerà inserire nella massa passiva i debiti lasciati dall’Organismo di liquidazione. Bisognerà  – ha spiegato in merito l’amministratore – «prevedere nuove misure di ripiano di quella massa passiva. Tuttavia, ci sono degli emendamenti e la data di luglio molto probabilmente verrà spostata. Perché ad alcuni Comuni, tra cui quello di Vibo Valentia, stiamo parlando in tutto di circa dieci realtà in Italia, viene data la possibilità di stipulare un accordo con il Mef, attraverso un tavolo tecnico, nel quale sono previste una serie di misure ancora da definire in base al contesto territoriale. Nell’ambito di questo accordo ci potranno essere nuove strade per ricoprire i disavanzi pregressi e ci sarà la possibilità di guardare agli effetti di questo accordo per due anni senza andare in dissesto». [Continua in basso]

Vibo e il quadro normativo nazionale

Un precedente consiglio comunale

A giudizio della titolare del Bilancio, dunque, «il rendiconto del 2021 non può essere sganciato da questo contesto normativo, la situazione di Vibo non può essere sganciata dall’evolversi della normativa nazionale. Quindi, Vibo è stata inserita in questa norma “salvataggio” proprio perché i conti finanziari della città sono legati ad una condizione di sottosviluppo del territorio che deriva dai trascorsi. Per dare qualche dato, noi siamo arrivati ad avere un Fondo cassa accantonato al 31 dicembre di 34milioni e 457mila euro. Sono Fondi vincolati e noi abbiamo utilizzato, come detto prima, solo circa un milione di euro. Negli anni scorsi sono stati utilizzati fino a circa 10 milioni. Quindi, un grande salto di qualità. Noi non paghiamo interessi per anticipazioni di tesoreria. Nel patto di cui parlavo prima, tra le misure che vengono previste vi è anche quella delle riduzioni di anticipazioni di tesoreria. Il Fondo crediti è adeguato, ma rimane alto ma è difficile abbassarlo anche perché assorbe il 50% dei residui attivi. Ma i pagamenti sono aumentati. Infatti – ha puntualizzato infine Maria Teresa Nardo – nel 2021 abbiamo pagato 113.433.000 di euro, che significano investimenti. Per quanto riguarda le riscossioni nel 2021 la cifra è pari 132.345.000 di euro ed è un risultato positivo».

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