mercoledì,Novembre 27 2024

Mercurio nel depuratore, Mirabello interroga l’assessore all’Ambiente

Il consigliere regionale chiede di «Verificare la situazione del mare a Ricadi e la reale necessità di emanare un divieto di balneazione che potrebbe avere pesanti ripercussioni su attività turistico-ricettive della costa».

Mercurio nel depuratore, Mirabello interroga l’assessore all’Ambiente

Il consigliere regionale Michele Mirabello (Pd) ha presentato un’interrogazione a risposta scritta all’Assessore all’ambiente Antonella Rizzo dopo l’ordinanza di divieto di balneazione emessa dalla commissione straordinaria nel Comune di Ricadi.

«In questa ordinanza – ha sottolineato Mirabello – si parla genericamente della rilevazione della presenza di metalli pesanti e non vengono richiamati dati chimici e batteriologici o altre analisi effettuate dall’Arpacal che è l’ente strumentale della Regione Calabria che svolge attività di monitoraggio e controllo degli ambienti marino-costieri al fine di poter determinare la reale necessità di emanazione del divieto di balneazione. Tutto questo ha provocato grande allarme e preoccupazione non solo tra i turisti ma anche albergatori, titolari di stabilimenti balneari e di esercizi pubblici in quanto potrebbe provocare danni economici e ripercussioni per l’intero indotto del settore turistico-balneare che rappresenta una componente importante dell’economia della costa.

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Ho chiesto quindi – ha continuato Mirabello – quali provvedimenti concreti e urgenti si intendono adottare per attuare finalmente un controllo approfondito del fenomeno dell’inquinamento ricercando le cause effettive e soprattutto quali siano i dati reali e le analisi chimiche batteriologiche eventualmente trasmessi dall’Arpacal alla Commissione Straordinaria del comune di Ricadi che hanno determinato l’emanazione della suddetta ordinanza, inoltre e non meno importante, come si intende procedere per fronteggiare l’emergenza in vista dell’ormai imminente arrivo della stagione estiva, fonte di vita per gli innumerevoli operatori del settore turistico del territorio che oggi si vedrebbero privati della fruizione di buona parte del tratto costiero in cui insistono spiagge tra le più belle e suggestive del mondo».

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