’Ndrangheta, il Brasile conferma l’estradizione del narcotrafficante Morabito
Considerato uno dei criminali più ricercati al mondo, era stato arrestato dalla polizia federale a Joao Pessoa e poi trasferito in carcere
La prima sezione della Corte suprema federale (Stf) del Brasile ha confermato l’autorizzazione all’estradizione in Italia del narcotrafficante della ‘Ndrangheta Rocco Morabito, considerato uno dei criminali più ricercati al mondo. Lo scrive l’Agência Brasil. L’agenzia ha ricordato che Morabito era stato arrestato nel maggio dello scorso anno dalla Polizia federale a João Pessoa e poi trasferito al penitenziario Federale di Brasilia, dove è da allora detenuto.
La fuga
Morabito era evaso il 23 giugno del 2019 dal carcere Centrale di Montevideo insieme ad altri tre reclusi. I tre fuggitivi che accompagnavano Morabito nell’evasione vennero catturati nei giorni successivi mentre dell’italiano si persero le tracce. Nell’inchiesta sulla fuga vennero arrestati successivamente anche dei presunti fiancheggiatori di nazionalità russa, che avrebbero favorito l’uscita dell’uomo dall’Uruguay.
Ventitrè anni di latitanza
Morabito, condannato in contumacia dalla magistratura italiana a 30 anni di carcere per traffico di droga, era in attesa di essere trasferito dopo che la giustizia locale aveva concesso l’estradizione nel mese di marzo del 2019. L’uomo era stato arrestato nel settembre del 2017 in un hotel di Montevideo dopo 23 anni di latitanza. Il boss si celava dietro la falsa identità di un imprenditore brasiliano di 49 anni, di nome Francisco Cappelletto. La giustizia uruguaiana tuttora indaga sulle eventuali complicità interne che hanno favorito la rocambolesca fuga attraverso la terrazza del carcere e da lì ad un appartamento al quinto piano di un edificio adiacente. I fuggitivi avevano potuto contare su circa sette ore di tempo per dileguarsi prima che le autorità si accorgessero della loro assenza dal carcere.