Limbadi, gli alunni della scuola media ricordano i bambini vittime delle mafie
Nel giorno del trentesimo anniversario della strage di Capaci, incontro conclusivo del progetto "Leggere contro le mafie" promosso da Libera. Sulle scalinate dell'anfiteatro comunale scoperti i nomi di tre giovani le cui vite sono state spezzate dalla violenza mafiosa
Nicholas Green, Rita Atria, Gianluca Canonico. Per mesi le loro storie hanno accompagnato le lezioni degli alunni della scuola secondaria di primo grado “Corrado Alvaro” di Limbadi. Storie di vite spezzate, che dimostrano che no, non è vero che la mafia non tocca i bambini. E sono solo alcune di quelle che i ragazzi hanno potuto leggere nel libro “Al posto sbagliato. Storie di bambini vittime di mafia” di Bruno Palermo, nell’ambito del progetto “Leggere contro le mafie” promosso dalle associazioni Libera e San Benedetto Abate. Un progetto il cui incontro conclusivo si è tenuto proprio oggi, in una giornata non casuale ma che coincide con il trentesimo anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita altri innocenti: i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. [Continua in basso]
Presenti il referente provinciale di Libera Giuseppe Borrello, il sindaco Pantaleone Mercuri con il suo vice Alessandra Limardo, la dirigente scolastica Marisa Piro, il vicario generale della Diocesi don Nunzio Maccarone, ci si è dati appuntamento all’anfiteatro comunale. Qui, sulle scalinate che si trovano proprio di fronte alla scuola, sono stati scoperti i nomi di Nicholas Green, Rita Atria, Gianluca Canonico. Un modo per tenere sempre “sott’occhio” quei due bambini e quella ragazza le cui vite sono finite troppo presto. Le loro storie, gli alunni di Limbadi le hanno scoperte approfondite proprio grazie al libro di Bruno Palermo e le hanno scelte tra tante per dare vita a un lavoro particolare: hanno provato a riscriverle, a immaginare come sarebbero oggi se fossero ancora tra noi.
Tale lavoro è stato poi presentato, questa mattina, nella sala convegni del municipio. Presente anche l’autore, Bruno Palermo – giornalista e componente del comitato scientifico dell’Università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno “Rossella Casini” di Limbadi -, che ha lanciato una proposta alla scuola: adottare una delle vittime innocenti di mafia presenti nel libro e includerla nell’appello, così che ogni mattina quando verrà chiamato il suo nome la classe risponda in coro “presente”.
Ad intervenire anche il referente provinciale di Libera Borrello, che ha invitato i ragazzi e tutta la platea a non fermarsi al ricordo delle stragi e delle uccisioni passate, ma di volgere lo sguardo anche a quello che accade ogni giorno intorno a noi, tenendo sempre a mente i concetti di legalità e responsabilità delle proprie azioni.
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