giovedì,Novembre 21 2024

Nuovo ospedale, dalla Cgil forti dubbi sul rispetto dell’iter

Intervento della segretaria provinciale del sindacato per denunciare il mancato rispetto della tabella di marcia e chiedere a gran voce «chiarezza e trasparenza».

Nuovo ospedale, dalla Cgil forti dubbi sul rispetto dell’iter

«Sulla costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia pretendiamo chiarezza e trasparenza. Come Cgil, non siamo assolutamente rassicurati per come stanno procedendo le cose e per i continui ritardi che si stanno verificando sulla tabella di marcia». È quanto dichiara in una nota la Cgil di Vibo Valentia, puntando il dito contro il mancato rispetto della tempistica di costruzione del nuovo ospedale che avrebbe dovuto portare all’avvio dei lavori nell’ottobre del 2016, data che, sempre secondo il sindacato, di questo passo sarà ampiamente disattesa.

«Si erano stabiliti dei precisi percorsi – si legge in una nota -, con la Regione e la direzione aziendale, dentro un crono programma che avrebbe dovuto portare all’avvio dei lavori entro il mese di ottobre 2016. Ma, quanto si doveva realizzare in un primo step temporale previsto per il 30 marzo non è assolutamente accaduto, causando ritardi di ulteriori due mesi nella programmazione dei lavori».

E, ancora «per quanto possano dipendere da fattori imprevisti o da cause esterne a poco servono le giustificazioni addotte in una opera che di tempo ne ha già consumato a sufficienza in rinvii e proclami. Ci sembra di essere alle solite ed inconcludenti metodiche da scarica barile, dove la colpa è sempre degli altri e nessuno si sente le responsabilità».

Ricorda poi la Cgil: «eppure, non avevamo mancato di sottolineare la necessità di attivare costanti controlli sui rilievi tecnici e sulle modalità operative, che avrebbero potuto prevenire i rischi sui dilatanti tempi di realizzazione dell’opera. Se la regione e l’Asp non procederanno a fare contestuali azioni di monitoraggio e verifica il nuovo ospedale per i vibonesi lo costruiremo nella seconda metà del XXI secolo».

Infine, si rimarca come: «questo è quanto abbiamo anche evidenziato, a chiare note, direttamente al presidente Oliverio, in visita sul territorio, il quale alle buone intenzioni politiche deve imprimere le concrete azioni amministrative, in una macchina tecnica e burocratica regionale da epoca borbonica. Adesso, sarebbe opportuno provare a fare un serio punto sullo stato dell’arte e rimettere le cose in chiaro, evitando il facile e gratuito convincimento sulla realizzazione di un opera, che non ci sembra per nulla scontata e soprattutto garantita nei tempi della sua realizzazione».

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