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Narcotraffico: lascia il carcere Mariantonia Mesiano e ritorna a Mileto

Stava scontando una condanna definitiva. Si tratta della moglie di Salvatore Pititto e della madre di Alex Pititto, quest’ultimo condannato per l’omicidio del sedicenne Francesco Prestia Lamberti

Narcotraffico: lascia il carcere Mariantonia Mesiano e ritorna a Mileto
Mariantonia Mesiano

Passa dal carcere agli arresti domiciliari Mariantonia Mesiano, 48 anni, di Mileto, condannata in via definitiva per narcotraffico, armi e ricettazione (reati aggravati dalle finalità mafiose) a 4 anni e 2 mesi nel processo nato dall’operazione Stammer. La decisione è del Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria in accoglimento di un’istanza dell’avvocato Giuseppe Monteleone. La Mesiano ha pertanto lasciato il carcere di Latina per far rientro nella propria abitazione di Mileto.
Mariantonia Mesiano è la madre di Alex Pititto, l’allora 15enne che ha ucciso a Mileto il 16enne Francesco Prestia Lamberti. La vicenda giudiziaria nata dall’operazione Stammer ha visto per protagonisti il marito della Mesiano, il 48enne Salvatore Pititto, ritenuto il capo promotore del sodalizio criminale dedito al narcotraffico, i figli Giuseppe e Gianluca, condannati nel processo Stammer 2. E’ stato così scoperto un cartello criminale dedito all’importazione di centinaia di chili di cocaina dal Sud America. Inchiesta nata da una comunicazione pervenuta nel novembre 2014 dalla National Crime Agency (Nca) dell’ambasciata della Gran Bretagna in Italia. [Continua in basso]

In particolare, la  National Crime Agency,  recependo un’analoga segnalazione del paritetico organismo in Colombia, ha segnalato la connivenza tra un’organizzazione criminale colombiana e una italiana impegnate nell’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica da destinare al mercato europeo. Nel corso delle conversazioni captate sono poi emersi chiari riferimenti alla spedizione dello stupefacente, ai prezzi, al quantitativo e al successivo trasporto. Tutti i dati segnalati dal National Crime Agency sono stati quindi pienamente riscontrati nel corso della successiva attività di indagine della Dda di Catanzaro denominata “Stammer”.

Dalla Colombia sarebbe quindi giunto nel vibonese il narcos Jota-Jota, ricevuto a San Calogero nella sala ricevimenti del ristorante di Antonio Grillo. Altro colombiano arrivato a Vibo, John Peludo, è stato invece ospitato in via Gagliardi a Vibo Valentia, nella casa di Oksana Verman, ucraina passata fra le fila dei collaboratori di giustizia ed all’epoca compagna di Salvatore Pititto. 

Per la Mesiano, che già nel processo di primo grado, sempre difesa dall’avvocato Monteleone, è stata assolta dal reato associativo, si sono ora aperte le porte del carcere per la detenzione domiciliare.

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