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Turismo, Lo Schiavo: «Da qui passa l’immagine della Calabria, serve Testo unico»

Secondo il consigliere regionale il settore, seppur strategico, è regolato da troppe norme disorganiche

Turismo, Lo Schiavo: «Da qui passa l’immagine della Calabria, serve Testo unico»
Antonio Lo Schiavo
Antonio Lo Schiavo

«Il turismo in Calabria è regolato da troppe norme disorganiche mentre un settore così importante necessiterebbe di un Testo unico che assicuri maggiore coordinamento ed eviti sovrapposizioni e conflitti tra normative». È la tesi sostenuta dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ed esposta ieri, nel corso della seduta di Consiglio regionale, in merito alla proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale sul Piano di azione e coesione (Pac) 2007/2013[Continua in basso]

«È tempo – ha sostenuto Lo Schiavo – che turismo e attrattori culturali vengano considerati asset strategici dello sviluppo della regione, al pari di sanità ed infrastrutture, perché è da essi che passa l’immagine della Calabria e buona parte del suo potenziale economico. Vi sono aspetti interessanti nella rimodulazione del Pac 2007/2013 ma puntare esclusivamente sui grandi eventi rappresenterebbe, a mio avviso, un errore strategico. Così come sarebbe sbagliato stralciare completamente gli eventi storicizzati». 

«Dalla programmazione – ha spiegato il consigliere vibonese – emerge chiaramente la volontà di accentrare tutte le funzioni al Dipartimento e, come strumento operativo, alla Film commission ma, al contempo, si spogliano i piccoli comuni di tutti quegli eventi che contribuivano a ridare vitalità alle aree interne. Tale strategia rischia di provocare un’ulteriore emarginazione dei centri dell’entroterra che, al contrario, avrebbero estrema necessità di eventi in grado di attrarre flussi di visitatori. È auspicabile, dunque, una più efficace strategia in termini di distretti turistico-culturali in modo tale che gli eventi (compresi quelli storicizzati) siano organizzati in una rete distrettuale per aree omogenee, con una comunicazione unica ed integrata. Una sorta di network culturale per distretti in grado di innescare un salto di qualità per la regione e che potrebbe realmente rappresentare la chiave di volta per un’immagine diversa della Calabria nel mondo».

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