giovedì,Dicembre 26 2024

Processioni a Soriano: annullata l’Affruntata dei bambini per… “motivi di ordine pubblico”

Ne dà notizia il Movimento giovanile Domenicano mentre proseguono le indagini per chiarire quanto accaduto con i portatori delle statue il venerdì santo e la domenica di Pasqua

Processioni a Soriano: annullata l’Affruntata dei bambini per… “motivi di ordine pubblico”
La Cumprunta dei bambini a Soriano in una precedente edizione

Ed alla fine a pagare a Soriano Calabro (almeno al momento) sono i…bambini. Proprio così. A quasi una settimana dalle celebrazioni pasquali – dopo il clamore sollevato dalla nostra inchiesta e da quella dei colleghi del Quotidiano in ordine ai soggetti portatori delle statue il venerdì santo e la domenica di Pasqua – a saltare sarà la “Cumprunta di zitiej”. Annunciata per domenica prossima alle ore 12:15 dopo due anni di stop a causa della pandemia, il Movimento giovanile Domenicano (organizzatore dell’evento) attraverso un breve comunicato via facebook fa presente che “la Comprunta dei ragazzi è stata annullata per motivi di ordine pubblico”. Seguono i ringraziamenti verso tutti coloro che avevano lavorato per organizzare l’evento.

La “Cumprunta di zitiej” è una sorta di Affruntata, fatta però dai più piccoli, con tre bambini sulle vare a rappresentare la Madonna, Gesù e San Giovanni. E a portare in spalle le vare dovevano essere a loro volta altri bambini. I motivi “di ordine pubblico” alla base dell’annullamento della manifestazione non vengono meglio spiegati dal Movimento giovanile Domenicano, ma è chiaro che la soppressione dell’evento è conseguente al clamore suscitato dalla diretta partecipazione il venerdì santo e la domenica di Pasqua di alcuni personaggi fra i portatori delle statue ed ai relativi resoconti giornalistici al riguardo. Due di loro sono usciti ieri sera allo scoperto attraverso delle note che – dimenticando la strumentalizzazione delle statue portate in processione in alcuni contesti ed anche la portata lesiva del sentimento religioso quale bene giuridico, nonchè il protocollo d’intesa fra Prefettura di Vibo e Diocesi – si sono affidati unicamente al codice penale per reclamare il loro diritto a portare le statue durante le processioni. Magari accanto ai carabinieri che sul loro conto hanno scritto negli anni ben altro. Da quanto siamo riusciti ad apprendere, la Cumprunta dei zitiej è saltata in quanto alcuni degli organizzatori si sarebbero rifiutati di consegnare alle forze dell’ordine i documenti dei ragazzi e dei loro genitori ai fini dell’identificazione dei partecipanti all’Affruntata di domenica prossima, preferendo quindi – piuttosto che consegnare i documenti – far saltare l’evento. [Continua in basso]

La statua della Madonna portata in processione a Soriano

Sul fronte delle indagini, invece, la polizia sta cercando di capire come sia stato possibile che alle processioni di Soriano la statua della Madonna sia stata portata in spalle da giovani indagati per omicidio (aggravato dalle finalità mafiose), da ex sorvegliati speciali con pendenze per oltraggio a pubblico ufficiale (ed altri reati) e tutti in precedenza controllati più volte sul territorio dalle forze dell’ordine per frequentazioni con soggetti condannati per associazione mafiosa (in un caso stretti congiunti) e orbitanti attorno al clan degli Emanuele. Da capire anche i ruoli nell’organizzazione delle processioni sia del parroco don Pino Sergio e sia del padre domenicano Giovanni Calcara.

E mentre un terzo portatore delle statue fra quelli “attenzionati” si è calato nel ruolo di “commentatore social” degli avvenimenti con argomentazioni che sono tutte un programma, si registra sulla vicenda il silenzio da parte di chi solitamente non perde invece occasione per sfilare nelle varie manifestazioni antimafia. Segno che – anche questa volta – qualcosa non è andata per il meglio se è vero – com’è vero – che fra i rappresentanti delle istituzioni c’era chi aveva segnalato per tempo la possibile ingerenza di determinati soggetti fra i portatori delle statue a Soriano. La “soluzione” al momento – in attesa che chi di dovere chiarisca l’intera vicenda e fornisca risposte all’opinione pubblica – è l’annullamento a Soriano dell’Affrontata dei bambini per “motivi di ordine pubblico”. Poca cosa, a nostro avviso, ed anzi un’occasione persa per dimostrare che le manifestazioni religiose anche a Soriano si possono svolgere rispettando l’ordine pubblico – e magari pure evitando la strumentalizzazione fatta dai portatori delle statue per scopi totalmente contrari al sentimento religioso – semplicemente prendendo coscienza l’intera comunità che determinati personaggi vanno allontanati dal contesto sociale (perché lo inquinano) sin quando, almeno,  non prendono le distanze – con i fatti – dal fenomeno mafioso. Al netto di tutto ciò restano – ma è una costante ormai – gli insulti verso il nostro lavoro raccolti anche ieri a iosa ad opera di alcune “famiglie” e dai loro sostenitori, e restano pure le “sfilate” antimafia (passate e future), sempre più improduttive, delle varie associazioni con “codazzo” istituzionale al seguito (alla luce degli avvenimenti e del loro silenzio in tutte le vicende “scottanti” del territorio).

Ricordiamo, infine, che per anni nella stessa città capoluogo di provincia – Vibo Valentia – è stato consentito a personaggi della famiglia Lo Bianco poi arrestati nel dicembre 2019 in Rinascita Scott per associazione mafiosa (e che anche prima non erano “stinchi” di santo) di portare in spalla la statua della Madonna fermandosi proprio dinanzi alla Prefettura. Ne abbiamo scritto il 12 aprile del 2020 beccandoci anche in questo caso gli insulti e i deliri del priore e dell’assistente spirituale dell’Arciconfraternita del Rosario. Segno evidente che il cammino per il ripristino delle regole e l’affermazione di una vera cultura lontana magari dal turbamento delle funzioni religiose è ancora lungo nel Vibonese.  

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