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Processioni a Soriano: la statua della Madonna portata in spalla da soggetti noti alle forze dell’ordine

La presenza di alcuni personaggi immortalata in foto e video girati nel corso delle manifestazioni religiose svolte in paese il venerdì santo e la domenica di Pasqua nel corso dell’Affruntata

Processioni a Soriano: la statua della Madonna portata in spalla da soggetti noti alle forze dell’ordine
La statua della Madonna portata in processione a Soriano
La Statua della Madonna portata in spalla a Soriano

Possono personaggi indagati per omicidio, aggravato dalle finalità mafiose, portare le statue dei santi nelle processioni di Pasqua? La risposta appare scontata, ma non evidentemente a certe latitudini dove si è assistito dal venerdì santo alla giornata di Pasqua a processioni pubbliche con le statue portate a spalla da personaggi che più volte sono stati al centro delle cronache giudiziarie. Siamo a Soriano Calabro e basta un’occhiata a foto ormai pubbliche e ad alcuni video – pure questi pubblici – per scoprire che diversi “personaggi” non si sono fatti troppi scrupoli nel rivestire un ruolo di primo piano sia nelle processioni del venerdì santo, sia nella tradizionale Affruntata della domenica di Pasqua.
Alcuni di loro nell’agosto dello scorso anno hanno ricevuto un avviso di garanzia da parte della Dda di Catanzaro in relazione all’omicidio di Bruno Lazzaro, avvenuto il 4 marzo 2018, tra Soriano e Sorianello, e per il quale è stato già condannato a 16 anni in appello un cugino della vittima, Gaetano Muller, di 23 anni, che avrebbe agito per gelosia per una ragazza contesa. [Continua in basso]

L’Affruntata o Cumprunta a Soriano

L’omicidio, secondo la nuova inchiesta che non a caso viene seguita dalla Dda di Catanzaro, sarebbe maturato in un contesto ‘ndranghetistico e fra i nuovi indagati si trovano personaggi che per gli inquirenti rientrerebbero a pieno titolo nel locale clan degli Emanuele. Due di loro risultano fra i portatori della statua della Madonna. Un’informativa del Nucleo Operativo dei carabinieri di Serra San Bruno,  agli atti dell’inchiesta “Romanzo criminale”, ne colloca uno come schierato con il clan guidato dai fratelli Bruno e Gaetano Emanuele. L’altro, invece, è il nipote di Bruno e Gaetano Emanuele, ritenuti i boss indiscussi delle Preserre, “braccio-armato” del “locale” di ‘ndrangheta di Ariola di Gerocarne. Altro portatore della statua è invece un ex sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con pendenze – fra le altre cose – pure per oltraggio a pubblico ufficiale.

Sia le manifestazioni del venerdì santo, quanto l’Affruntata, si sono svolte regolarmente senza alcuna interruzione. Ricordiamo che negli scorsi anni è stato stipulato un protocollo d’intesa tra la Prefettura di Vibo e la Diocesi per regolamentare le manifestazioni religiose ed anche interromperle immediatamente per motivi di ordine e sicurezza pubblica. Interruzione avvenuta, ad esempio, a Zungri il 5 agosto 2018 ad opera dei carabinieri poiché durante i festeggiamenti  in onore della santa patrona del comune di Zungri, Maria Ss della Neve, a portare il quadro della Madonna era stato notato il boss Giuseppe Accorinti.  [Continua in basso]

Soriano Calabro
Una panoramica di Soriano Calabro

Da quanto siamo riusciti ad accertare nel caso di Soriano, i “segnali” che determinati soggetti non si sarebbero fatti troppi problemi ad ingerirsi nelle manifestazioni pasquali del paese – al di là della consegna formale della lista dei portantini alla Prefettura – c’erano tutti. E non si può non evidenziare come in un recente passato – era il luglio 2014 – la città di Vibo Valentia si è vista annullare la processione della Madonna del Carmine dopo che il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica aveva sollevato osservazioni su alcuni portatori della statua che, secondo i rapporti delle forze dell’ordine, erano vicini alla cosca di ‘ndrangheta dei Lo Bianco. 

Ricordiamo, inoltre, che una precisa disposizione della Chiesa vieta ai condannati per reati associativi e di mafia di avere un ruolo nelle processioni di qualunque tipo. Ed allora, com’è stato possibile che a Soriano personaggi vicini alle famiglie Emanuele ed Idà abbiano partecipato alle varie rappresentazioni pasquali portando in alcuni casi a spalla le statue? Ci auguriamo che nessuno, a tal proposito, sollevi nel caso di Soriano il garantismo o tiri fuori l’argomento delle sentenze non passate in giudicato nei confronti di alcuni portatori delle statue che – ribadiamo – sono comunque allo stato (due di loro) indagati per omicidio aggravato dalle finalità mafiose, oltre che controllati dalle forze dell’ordine – negli anni – in compagnia di personaggi condannati per associazione mafiosa. Quanto bastava ed avanzava per tenerli lontani dalla partecipazione diretta all’Affruntata ed ai riti del venerdì santo. Ma così non è stato.

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