Comunali a Pizzo, il candidato a sindaco De Pasquale: «Daremo risposte concrete al territorio»
Intervista all'aspirante primo cittadino che evidenzia i punti cardine del suo progetto con una coalizione civica «aperta a tutte le sensibilità politiche e partitiche»
Il 12 giugno i cittadini di Pizzo sono chiamati alle urne per eleggere il sindaco ed il Consiglio comunale dopo un periodo di commissariamento degli organi elettivi locali per infiltrazioni mafiose a seguito dell’inchiesta Rinascita-Scott – scattata nel dicembre 2019 – e che ha portato sotto processo l’allora sindaco Gianluca Callipo ed alcuni dipendenti. Tre, al momento, gli schieramenti in campo: uno facente capo a Emilio De Pasquale, uno a Sergio Pititto, mentre il terzo raggruppamento fa capo all’avvocato Francesco Damiano Muzzupappa ed al medico Francesco Feroleto De Maria.
Per De Pasquale, noto medico della zona, è la prima esperienza in politica in prima persona. Ha deciso di puntare sulla «rinascita del paese» con un gruppo ben consolidato di persone. [Continua in basso]
«Che tipo di lista ha deciso di mettere in campo?»
«Certamente civica, che non ha alcuna caratterizzazione politica. È però aperta a tutte le sensibilità partitiche del nostro paese. È stato scritto che la mia lista è di sinistra, ma non è propriamente così: ho diversi gruppi politici che si sono uniti a me, o che stanno per farlo, e che hanno ben altre collocazioni. Quindi, ribadisco, è una lista a carattere civico».
«Il progetto della sua lista è già ben definito?»
«No, non totalmente. Sicuramente quello principale è ridare dignità al paese, soprattutto dopo gli avvenimenti degli ultimi anni. Le cronache ci hanno fatto apparire come un paese mafioso. In realtà, Pizzo ha un tessuto sociale sano e questo deve essere chiaro. Sul programma vero e proprio ci stiamo lavorando, anche grazie a un gruppo di giovani che si sono uniti a noi per redigere un progetto percorribile e proiettabile al presente ed al futuro. Quello che posso già affermare è che certamente sarà innovativo. Ritengo sia importante puntare sulle peculiarità del nostro paese. Il mio programma non potrà che riguardare il turismo e l’ambiente, per esempio. Tengo molto al sociale e sarà un aspetto a cui darò particolare attenzione. Il programma, come dicevo, è ancora in fase di costruzione, ma ci tengo a precisare che io e il mio gruppo non puntiamo a fare cose impossibili. Vogliamo cominciare a dare risposte concrete al territorio».
«C’è qualche aspetto che la interessa maggiormente?»
«Sì, la problematica del turismo, motore del nostro paese. E, col turismo, chiaramente anche tutte le difficoltà annesse, ad esempio il mare e le spiagge. A Pizzo c’è poi un grosso problema con i tributi. Bisogna ricominciare a far capire alle persone che i tributi devono essere pagati e, attualmente, solo il 5% di loro lo fa. Certo, non sempre per colpa loro, ma i fatti parlano chiaro. E poi i servizi, sotto tutti gli aspetti, scarseggiano. Ecco, vorrei provare a migliorare anche quelli».
«Cosa pensa dei motivi che hanno portato allo scioglimento degli organi elettivi del Comune di Pizzo per infiltrazioni mafiose?»
«Se le motivazioni sono quelle che sono emerse non posso che condividerle. Chiaramente, però, preciso che non mi pronuncio su problematiche che hanno processi in itinere e su persone che – chiaramente – hanno diritto di dimostrare durante tutte le fasi processuali di non essere coinvolte. Non dò un giudizio ancora su quello che è successo: prendo solo atto del fatto che siamo stati additati come un Comune mafioso. Ovviamente, per adesso, attendiamo gli esiti processuali».
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