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Vibo, ennesima aggressione nell’ospedale: unanime la condanna della politica

Il consigliere regionale Lo Schiavo si rivolge a Occhiuto invocando un segnale concreto per il territorio vibonese. Lebrino e Muratore (Psi): «Atto indegno». E il senatore De Angelis (Lega) chiede che siano potenziate le misure di vigilanza

Vibo, ennesima aggressione nell’ospedale: unanime la condanna della politica

Due aggressioni in una meno di una settimana all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. L’ultima questa mattina ai danni di un medico di Malattie infettive, di un operatore socio sanitario e del custode dell’obitorio, aggrediti dai familiari di un paziente dopo che era stata comunicato loro la dipartita del congiunto. Non è rimasta impassibile la politica, unanime la condanna giunta da più parti. [Continua in basso]

Lo Schiavo: «Dare risposte alla sanità»

«Con la seconda aggressione nel giro di una settimana a danno di medici dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia si è decisamente passato il segno. Non è più tollerabile che il personale sanitario del principale presidio ospedaliero della provincia sia esposto a questo genere di rischi». È quanto afferma il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, aggiungendo che l’ospedale in questione sia «ormai fatiscente e privo dei più elementari criteri di salvaguardia e sicurezza che mette in gravissima difficoltà chi ci lavora. A questo si aggiunga un’ormai cronica carenza di organico che costringe medici ed operatori a turni massacranti e a continui straordinari, già normalmente insostenibili ma ancor di più nella fase emergenziale del Covid».

Secondo Lo Schiavo, anche questi esecrabili episodi, da condannare sempre e comunque, «rappresentano l’altra faccia della medaglia di una sanità in profonda sofferenza che non è in grado di garantire il pieno compimento del diritto alla salute dei cittadini ma nemmeno di tutelare il proprio personale in termini di qualità del lavoro». Ecco perché il consigliere della lista di de Magistris si rivolge al presidente della Regione Roberto Occhiuto, commissario alla Sanità in Calabria: «il nostro presidente dia un segnale concreto al territorio vibonese che da anni attende che le tante promesse formulate trovino una piena realizzazione. Non solo sul nuovo ospedale, la cui realizzazione assume sempre più i contorni di una chimera, ma anche e soprattutto nella riqualificazione dei presidi esistenti sul piano strutturale, della sicurezza e, soprattutto, dell’organico. A cominciare dall’ospedale “Jazzolino” dove episodi come quelli incorsi ai malcapitati medici non abbiano più a ripetersi». [Continua in basso]

La condanna di Lebrino e Muratore (Psi)

Parole di condanna sono state espresse anche da parte dei socialisti vibonesi, nelle persone di Gian Maria Lebrino – segretario provinciale Psi – e Lorenzo Muratore – coordinatore provinciale della Federazione dei giovani socialisti.

«È giunta l’ora di mettere un freno alla violenza negli ospedali contro i sanitari – ha dichiarato Lebrino -. Bisogna pensare e attuare soluzioni che evitino sul nascere altre possibili azioni simili. Come ad esempio vagliare la possibilità di istituire dei posti di polizia nei nosocomi, oppure aumentare la vigilanza privata e comunque, purtroppo, accertato che alcuni preferiscono al dialogo l’uso ignobile della violenza, limitare il flusso in ospedale dei parenti dei degenti. Tutto ciò in attesa che la cultura del rispetto per le altrui professioni cresca. Il medico come ogni altro professionista può incappare in errore, sta alle figure competenti stabilirlo e non ai parenti con metodi inaccettabili. Ai mal capitati inviamo tutta la nostra stima e solidarietà».

Muratore definisce quello di stamane allo Jazzolino «un atto indegno ed incivile contro un professionista ed il suo staff che lavorano tenendo sotto controllo tutti i pazienti costantemente. Questo gesto è, inoltre, un ulteriore colpo basso ad una struttura ospedaliera già carente di personale medico, dato il numero di medici giovani che, chiaramente, preferiscono lavorare in luoghi in cui si rispettano le figure del medico e del personale non incorrendo in continue aggressioni. Sconvolti da tale gesto, esprimiamo tutto il nostro appoggio ai medici ad a tutto il personale sanitario, sperando che in futuro si rispettino anche a Vibo Valentia le figure professionali dei medici senza causare altri atti di violenza».

L’intervento del senatore De Angelis (Lega)

«Gli odiosi e deprecabili episodi di violenza contro gli operatori sanitari degli ultimi giorni all’ospedale di Vibo Valentia sono il segno di un disagio sociale preoccupante che condanniamo con forza, a cui va subito opposta una campagna di sensibilizzazione e di contrasto. È necessario attivarsi per consentire ai medici e agli infermieri che sono quasi in trincea, di lavorare in sicurezza. Non è pensabile lasciare i professionisti senza presidi delle forze dell’ordine sperando che non succeda nulla o assistere inermi al susseguirsi di attacchi e minacce». Così Fausto De Angelis, senatore della Lega, interviene sulle due aggressioni in pochi giorni a danno di sanitari nel nosocomio vibonese. «In attesa che venga fatta luce su queste aggressioni e si prendano provvedimenti severi e tempestivi, esprimo la mia solidarietà e quella della Lega ai sanitari colpiti. Invito le autorità preposte a potenziare le misure organizzative e di prevenzione, soprattutto in vista dell’estate e del conseguente rischio per mancanza di personale di lasciare scoperti gli operatori sui luoghi di lavoro».

Il sindaco infermiere Marasco: «Si è passato il segno»

L’amministrazione comunale di Nicotera nella persona del sindaco Giuseppe Marasco esprime la propria solidarietà al dottore Maurizio Guastalegname per la vile aggressione subita questa mattina all’ospedale di Vibo. «A distanza di pochi giorni dall’aggressione alla dott.ssa Redelico – afferma il sindaco che è anche infermiere presso lo stesso reparto di Malattie infettive – dobbiamo registrare un nuovo fatto di violenza che lede la dignità di un professionista serio e competente come il dottore Guastalegname. Lavoro da 30 anni nel reparto Malattie infettive e non si era mai registrata una aggressione, anzi il personale è stato sempre lodato da pazienti e parenti per l’umanità, la professionalità e la competenza dimostrata, e neanche la perdita di un parente ha mai provocato reazioni come quella registrata oggi. Nulla può giustificare una simile reazione da parte di chicchessia. Qui ormai la sensazione generale è che si è davvero passato il segno. Questo è un ospedale, un luogo che dovrebbe essere sicuro non solo per i pazienti ma anche per chi ci opera e strappa ogni giorno alla morte degli esseri umani. Quanto successo – conclude Marasco – deve spingere chi di dovere a mettere in campo delle soluzioni concrete prima che scappi il morto».

Pd Vibo: «La politica prende a cuore la situazione della sanità vibonese»

«La morte di un proprio caro non può minimamente attenuare la gravità dell’episodio di violenza, il secondo emerso nello spazio di pochi giorni, nei confronti degli operatori sanitari dello Jazzolino di Vibo Valentia. Il Partito Democratico esprime la massima solidarietà nei confronti del personale sanitario aggredito violentemente, capro espiatorio di una situazione di disagio sociale e sanitario preoccupante, in una provincia dove non sono garantiti il diritto alla salute e neanche la sicurezza e la professionalità degli operatori. Operatori sanitari costretti a lavorare in carenza di organico, con turni massacranti in una struttura datata e abbandonata, colpevolmente trascurata dalle autorità regionali, in nome del miraggio del nuovo ospedale. E alla fine può persino risultare comprensibile, ma non per questo meno amaro e preoccupante, che tra gli effetti di tale situazione vi sia anche quello di vedere andare deserti i concorsi banditi dall’Asp di Vibo Valentia! La politica regionale tutta, a cominciare dal presidente Occhiuto, e le istituzioni preposte devono prendere a cuore la situazione della sanità in provincia di Vibo Valentia e dare risposte immediate a questa comunità». Così in una nota il coordinamento provinciale del Pd.

Noi con l’Italia: «Colpa della cattiva gestione della sanità»

«I recenti episodi di violenza ai danni del personale sanitario dell’ospedale di Vibo Valentia devono essere fermamente condannati. È però vero che la responsabilità di quanto sta accadendo è la conseguenza di una cattiva gestione della sanità vibonese». Lo afferma in una nota Maria Rosaria Nesci, coordinatore Noi con l’Italia per la provincia di Vibo Valentia. «Personale sotto organico e strutture carenti sono la principale causa dell’impossibilità per gli operatori sanitari di esercitare serenamente perché gravati da un carico di lavoro insostenibile per chiunque. Non è possibile che, ad esempio, il pronto soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia, su cui ogni anno si riversano oltre 10 mila utenti, negli orari pomeridiani e notturni debba essere costretto a far fronte all’utenza con un solo medico e un solo Oss.  È evidente che questo generi disservizi che non possono essere imputati ai medici ed al personale sanitario in genere. Non è possibile, ancora, perpetrare la chiusura della Medicina Interna in nome di un reparto di  medicina Covid che poteva e doveva essere istituito presso altre strutture presenti sul territorio. Non è più tollerabile l’ormai cronica carenza di personale nel reparto di Ortopedia dovuta alla incapacità dell’amministrazione aziendale di rendere attraente l’esercizio delle funzioni sanitarie presso l’ospedale vibonese. Intervengano, dunque, quei politici che i cittadini vibonesi hanno eletto nella convinzione che avrebbero così risanato la sanità calabrese perché la poltrona non deve essere usata ma onorata e sinceramente fino ad oggi di tale onore non si è vista traccia».

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