Rilancio del Vibonese, la proposta di “Progetto Valentia”: istituire due corsi di laurea. Ecco quali e perché
Illustrate nel dettaglio le finalità degli studi accademici indicati. Per la sede universitaria suggerito l’utilizzo di alcuni Palazzi storici della città capoluogo
Istituire a Vibo Valentia due corsi di laurea: uno in Scienze turistiche e l’altro in Enogastronomia. Entrambi con orientamenti inerenti al contesto regionale, variando dal contesto agro/enogastronomico «di cui il territorio locale, in particolare quello vibonese, risulta essere particolarmente dotato sotto il profilo qualitativo per la varietà di prodotti offerti, sia per quello naturalistico-culturale per cui la nostra provincia e la regione risultano essere particolarmente ricca di siti». È quanto propone di fare alle istituzioni (Comune, Provincia e Regione), l’associazione “Progetto Valentia”, guidata dal presidente Nicola Cortese, al fine di rilanciare, da un punto di vista economico, sociale e culturale, non solo la città capoluogo ma anche «il nostro disastrato e bistrattato territorio vibonese nel suo complesso, evitando anche la migrazione di tanti giovani che, una volta diplomati, sono costretti ad andare a studiare fuori provincia». La Facoltà, a giudizio del direttivo del sodalizio, dovrebbe essere patrocinata da una Università calabrese e, qualora tale obiettivo non dovesse risultare perseguibile nel breve periodo, «viste le ben note lungaggini burocratiche in seno agli organi regionali», ci si potrebbe rivolgere anche ad Atenei del nord Italia o addirittura esteri. [Continua in basso]
Individuazione della sede
Per quanto riguarda l’individuazione della sede idonea, il Comune di Vibo Valentia, a parere sempre del direttivo di “Progetto Valentia”, «risulta ricoprire in abbondanza tali requisiti essendo lo stesso ricco di edifici di elevato valore storico culturale tipo Palazzo delle Accademie, Palazzo Gagliardi e anche, in sinergia sempre con la Provincia, in quanto proprietaria dell’immobile, Palazzi Romei che – viene spiegato – se opportunamente restaurato potrebbero risultare adeguato allo scopo e permetterebbe così la realizzazione di un felice connubio anche per la contestuale riqualificazione del bellissimo centro storico altrimenti destinato ad un degrado senza fine. Tra le tante opere accessorie, si potrebbe anche pensare di recuperare il vecchio Istituto Maria Immacolata per realizzarne una foresteria e completare così l’opera di ripopolamento del centro storico meritorio di tutt’altro destino rispetto a quello in cui attualmente stagna».
Il corso di laurea in Scienze turistiche
In particolare, il corso di Laurea in Scienze turistiche dovrebbe avere l’obiettivo di formare laureati in possesso di «conoscenze di base delle discipline sociologiche, economico-aziendali, giuridiche e culturali con riferimento al contesto regionale, nazionale ed internazionale» e in possesso di «capacità di analizzare le problematiche del settore turistico in un’ottica interdisciplinare. L’attenzione, infatti, – spiegano dalla sede dell’associazione – è specificamente rivolta alle interdipendenze del turismo con gli altri aspetti delle realtà locali (beni culturali, ambiente, sistema produttivo, infrastrutture e sistemi di mobilità) in modo da preparare operatori in grado di integrare ed ottimizzare l’offerta turistica con la realtà sociale, culturale e economica locale. Avere, quindi, – viene annotato – le conoscenze e le competenze per l’individuazione, la valorizzazione e la promozione a fini turistici del patrimonio naturale, paesaggistico e culturale dei territori, nonché delle opportunità offerte dall’organizzazione di eventi, quali fiere, mostre, spettacoli». E ancora: possedere «le conoscenze e competenze per la comprensione delle responsabilità ambientali, sociali ed etiche dell’azione di sviluppo», nonché le capacità di «inserire le conoscenze d’ambito locale nel più generale contesto economico, aziendale, giuridico e culturale a livello nazionale e internazionale, eventualmente grazie all’esperienza di studio all’estero maturata presso Università straniere». [Continua in basso]
Il corso di laurea in Enogastronomia
Il corso di laurea in Enogastronomia, infine, «intende racchiudere ilpatrimonio culturale, turistico ed economico del Vibonese, o di una intera regione, e può essere declinato in diversi ambiti professionali. Prepara una figura professionale capace di operare nelle strutture ricettive (alberghi, agriturismo), nel settore del controllo di qualità nelle aziende alimentari, nel campo del giornalismo specializzato, come consulente. Non dimentichiamo – questa la conclusione dell’associazione – che in questi ultimi anni la richiesta di itinerari enogastronomici è sempre più rilevante da parte del consumatore».