lunedì,Dicembre 23 2024

Intimidazione a Caparra, diversi gli attestati di solidarietà

Inviti a non mollare e parole di vicinanza sono giunti al sindaco di Zaccanopoli dai colleghi Callipo e Papillo e dal consigliere regionale Pd, Michele Mirabello.

Intimidazione a Caparra, diversi gli attestati di solidarietà

Diversi attestati di solidarietà sono stati indirizzati al sindaco di Zaccanopoli, Pasquale Caparra, in seguito all’incendio che ha distrutto un casolare di sua proprietà, sulle cui causa sono in corso indagini dei carabinieri.

Un gesto che, tuttavia, presenta già ben chiari i caratteri dell’ennesima intimidazione ai danni di un amministratore pubblico in Calabria e nel Vibonese.

Zaccanopoli, in fiamme il casolare del sindaco Pasquale Caparra

«Piena ed incondizionata solidarietà e vicinanza» viene espressa a Caparra dal sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, il quale parla di «una terra (la Calabria, ndr), il cui nome continua ad essere vilipeso dal compimento di insopportabili atti intimidatori da parte di gentaglia che non sente vergogna e non ha nessun rispetto per niente e per nessuno. All’amico Pasquale ed alla sua famiglia – prosegue – offro il mio incondizionato appoggio in questo momento increscioso. Al collega sindaco rivolgo l’invito a non cedere, per non realizzare l’intento che con tale atto i balordi che lo hanno preso di mira si prefiggono, e ad andare avanti con la medesima tempra e la tenacia che lo hanno contraddistinto sino ad oggi, attestandolo come amministratore onesto e rispettoso della legalità e della giustizia sociale».

Per Michele Mirabello, consigliere regionale e segretario provinciale del Pd, ci sono «ancora amministratori locali nel mirino, intimidazioni su intimidazioni. Una situazione che ha assunto, da tempo, un carattere di emergenza, e che non può essere trattata solo a livello regionale. I nostri sindaci si ritrovano soli e, spesso, governano in un clima di tensione e paura. Non bisogna abbassare la guardia – aggiunge Mirabello – ma, continuare a lavorare con una grande assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze democratiche, ad ogni livello».

«Ci risiamo – afferma infine Gianluca Callipo, coordinatore nazionale Anci giovani e sindaco di Pizzo -. Un altro sindaco nel mirino del mafioncello di turno, un altro amministratore costretto a chiedersi perché. E noi a domandarci se questa odiosa liturgia criminale, sempre più arrogante e invasiva, finirà mai. Ci stringiamo a lui e a tutta la comunità di Zaccanopoli – prosegue Callipo -, cioè alla stragrande maggioranza di cittadini onesti che sono stanchi di assistere a questo stillicidio quotidiano che continua a sporcare la nostra terra. L’auspicio, come al solito, è che i responsabili vengano individuati. Intanto, non resta che continuare a credere fortemente in un’altra Calabria finalmente libera dalla ‘ndrangheta».

 

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