sabato,Novembre 30 2024

Pasqua, messaggio del vescovo ai fedeli: «Molti i motivi di apprensione e difficoltà»

Nella lettera monsignor Attilio Nostro evidenzia anche gli scenari di guerra che deflagrano nel mondo, «con il rischio di carestie e di povertà ulteriore»

Pasqua, messaggio del vescovo ai fedeli: «Molti i motivi di apprensione e difficoltà»
Il vescovo Attilio Nostro

A pochi giorni dall’inizio della Settimana Santa, arriva il messaggio per la Pasqua rivolto ai fedeli dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro. Il primo dal suo insediamento sulla più antica cattedra di rito latino del meridione d’Italia, avvenuto il 2 ottobre dello scorso anno. Nella missiva indirizzata «alle care sorelle e ai cari fratelli» nella fede in occasione della ricorrenza più importante della cristianità, il presule evidenzia che il Triduo pasquale «ci invita tutti alla partecipazione del mistero d’amore di Gesù Cristo che si offre per ogni uomo nel sacrificio della Croce. Nel brano del Vangelo che accompagnerà la veglia pasquale – spiega – verranno rivolte a noi le parole con cui gli angeli esortarono le donne ad andare “oltre” la soglia della morte. Che senso dare a quelle parole oggi, quale soglia ci invitano a oltrepassare? Sono molti i motivi di apprensione e di difficoltà: nel mondo deflagrano scenari di guerra con il rischio di carestie e di povertà ulteriore. Sono molte le persone che si sentono disorientate, spaventate e deluse perché si sentono sole di fronte a una sfida che appare insormontabile. È per queste persone – aggiunge – che Gesù si è fatto prossimo: è per loro che Gesù ha voluto vivere la solitudine del Getsemani, del processo, della croce e del sepolcro. È venuto per coloro che si sentono soli nel momento opprimente e drammatico della sofferenza: Gesù è lì, accanto a loro, sulla Croce». [Continua in basso]

Monsignor Nostro prosegue rimarcando che «Dio conosce tutte le nostre lacrime una ad una, Dio sente il grido di ogni uomo». E che, quindi, è proprio per questo motivo «che siamo chiamati semplicemente ad accorgerci della sua presenza! Non è assente, non è lontano, non è tra i morti! Cerchiamo Gesù oltre la soglia: Lui è presente, Lui è vicino a me, Lui è Risorto! Pèsach (Pasqua) – sottolinea – significa passaggio, significa andare oltre la soglia, significa passare dalla vita vecchia a quella novità di vita che Gesù Cristo ha conquistato per noi a prezzo del suo sangue. Questo invito degli angeli, perciò, risuona anche oggi; è a noi che essi dicono: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto” (Lc 21,5-6). Cerchiamo Gesù nei poveri, nei sofferenti, nei malati, nei carcerati e – conclude – nelle persone che si sentono sole e lontane da Dio! Rendiamo perciò testimonianza di ciò che abbiamo udito e visto, parliamo loro della risurrezione vittoriosa di Gesù e potremo così testimoniarlo come prossimo di ciascuno, il Dio-Con-Noi, l’Emmanuele! Vi benedico e di cuore prego per tutti voi».

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