Inizio del Ramadan: l’augurio di don Cannatelli «ai fratelli musulmani» del Vibonese
Dall’ex direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo, parole di vicinanza e affetto nel solco «della comune tradizione storica e stesso luogo di origine»
In concomitanza con l’avvio del Ramadan 1443 e la fine di ‘Id al-Fitr, giunge il messaggio di augurio rivolto da don Bruno Cannatelli, presidente dell’associazione di volontariato “Abraham”, «ai cari sorelle e fratelli musulmani residenti nella provincia di Vibo Valentia. Cristianesimo e Islamismo – sottolinea nell’occasione l’ex direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea – sono due religioni con il maggior numero di fedeli e che condividono una comune tradizione storica, anche se con differenze teologiche. Le due fedi hanno lo stesso luogo di origine, il Medio Oriente, e i rispettivi fedeli condividono la propria fede monoteistica.
E’ veramente nel segno di Dio, il Compassionevole (ar-Rahman), il Misericordioso (al-Rahim), il Generoso (al-Karim),il Sapiente (al-Hakim), che la celebrazione del Ramadan quest’anno cada di nuovo nel tempo in cui voi musulmani ringraziate e lodate Dio per la rivelazione del Santo Corano e noi cristiani ci prepariamo a celebrare la santa Pasqua. Per voi Musulmani col Ramadan e per noi Cristiani con la Quaresima – aggiunge il sacerdote – le tre parole chiavi sono preghiera, digiuno ed elemosina e mettendole in pratica ci avviciniamo a Dio nostro Creatore e a tutti coloro con i quali viviamo e lavoriamo, aiutandoci a continuare il cammino di fraternità. La carità e la pace unisce voi e noi». Il fraterno messaggio di augurio prosegue mettendo in evidenza che in questo tempo difficile di pandemia e di guerra, entrambi i credenti si rivolgono a Dio fiduciosi nel suo sostegno, «pregando per le vittime delle guerre, offrendo solidarietà ai profughi e ripudiando ogni guerra.
Dal profondo delle nostre tradizioni di fede, tese al raggiungimento della pace – aggiunge don Cannatelli – mettiamo quelle energie buone che possono unire genti diverse, riconciliare chi è distante, curare le ferite. Insieme, musulmani e cristiani, eleviamo un’intensa preghiera all’unico onnipotente Dio, del quale siamo tutti figli, perché il supremo dono della pace possa regnare nel mondo. Ripristiniamo il primato della ragione e della fede che insegna a non uccidere. In questo tempo santo – conclude –restiamo uniti dai vincoli di fraternità come figlie e figli di Abramo e rinnoviamo la decisione di essere strumenti della Pace che è Dio- al-Salam. Come segno di fraternità spirituale, vi assicuro la preghiera e formulo i migliori auguri di un Ramadan pacifico e fruttuoso e di un gioioso Id Al-Fitr. Ramadan Mubarak! Ramadan Kareem».
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