Pizzo, Paolillo: «Ok a sblocco fondi depuratore, individuare ora gli scarichi abusivi»
Il responsabile settore conservazione del Wwf sollecita le autorità competenti ad individuare le altre fonti di inquinamento per «migliorare il nostro mare»
Il responsabile settore conservazione Wwf Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro, Pino Paolillo accoglie con soddisfazione la notizia dell’annunciato sblocco dei finanziamenti per il ripristino del depuratore di località Prangi a Pizzo, da tempo posto sotto sequestro, «e che senza dubbio contribuirà al miglioramento della situazione ambientale del nostro mare». Un primo passo importante per il centro costiero del vibonese, ma l’intervento da solo non basta. [Continua in basso]
Il naturalista denuncia infatti «la presenza di liquami che di certo con il depuratore non c’entrano nulla, vista la loro distanza dallo stesso e il gioco delle correnti. Ancora nei giorni scorsi (vedi foto) le ormai tristemente note chiazze grigiastre si sono ripresentate nei tratti di mare compresi tra spiaggia “Caparrotti”, la Nave e la Marina, prova evidente di uno sversamento verificatosi in quel tratto di mare o poco prima.
Ricordo – prosegue Pino Paolillo – che, prima ancora di confluire nel depuratore, distante diversi chilometri dalla periferia sud di Pizzo (località Ponte di Ferro) e dal centro abitato, i reflui fognari devono passare per numerose stazioni di sollevamento, con relativi sistemi di pompaggio.
A cominciare dal confine con Vibo Marina, ce ne sono tre: Sanguedolce, Pitaro e Seggiola, e a seguire gli altri. Per non parlare degli eventuali scarichi non controllati». Per il responsabile del settore conservazione Wwf di Vibo Valentia, «ben venga l’adeguamento del depuratore, ma se in particolari situazioni, ahimè troppo frequenti, i liquami continueranno a riversarsi direttamente in mare, il problema – conclude – non sarà risolto completamente, pur tenendo conto di tutte le altre criticità connesse alla depurazione (smaltimento dei fanghi, autospurgo ecc.) o all’uso dei fertilizzanti in agricoltura».