Ciancio (Asd Sant’Onofrio): «Il sindaco vuole al suo fianco un’associazione “amica”»
Ferma replica del presidente dell’associazione al primo cittadino Antonino Pezzo in merito all’Avviso pubblico del progetto sportivo
«Il sindaco si arrampica sugli specchi, confonde le acque e non sappiamo perché. A scendere un po’ di più nei particolari della vicenda ci pensiamo noi. Carta canta. Dopo le insistenze del sindaco e la nota inviata in data 22 febbraio (protocollo numero 553) con la quale chiedeva la “rimodulazione” del partenariato, la segreteria di “Sport di Tutti” ha (definitivamente) sgombrato il campo da ogni equivoco. Con la pec di giorno 8 marzo (ore 14.54) ha scritto: “I soggetti partner del progetto non possono essere esclusi”. Le ragioni espresse dal sindaco sono state bocciate dall’Ente sportivo, che ha invece sollecitato la delibera di giunta per il cofinanziamento preannunciato. Quella delibera di giunta che non è stata ancora approvata e la scadenza era prevista al 15 marzo. Tutto ciò non è stato ancora fatto per una serie di motivi comunicati ieri pubblicamente dalla vostra testata, dal sindaco». Lo afferma Francesco Ciancio, presidente dell’Asd Sant’Onofrio, il quale replica alle dichiarazioni del primo cittadino di Sant’Onofrio Antonino Pezzo in merito all’avviso pubblico “Sport di tutti – Quartieri” e al progetto che prevede una serie di attività a carattere socio-educativo, formativo e sportivo per bambini, ragazzi, donne e over 65 da realizzare presso alcuni presidi. [Continua in basso]
«I motivi si celano dietro ad una “strana” ragione politico-amministrativa- prosegue Francesco Ciancio – : il sindaco vuole al suo fianco un’associazione “amica”, la Pro loco. Adesso, l’amministrazione tira per la giacchetta la Pro loco, cercando di politicizzarla e collocandola tra le associazioni che “garantirebbe al Comune un ruolo nel progetto”. Sembrerebbero fatti surreale, ma, purtroppo è proprio così: per il sindaco ci sono associazioni “amiche” e associazioni “non amiche”: è incomprensibile e forse inammissibile. Si può decidere di governare un paese, gestendo la “cosa pubblica”, oppure si può gestire il “privato”. Ma un amministratore questa scelta non ce l’ha: può solo amministrate la “cosa pubblica” e quindi motivare ogni atto amministrativo. Il “mi piace” non è permesso nella vita di un ente locale: se un progetto è valido, è valido e basta! Non dev’essere valido solo se ci sono associazioni “amiche”. Questo atteggiamento è “pericoloso”, non ha precedenti e potrà lasciare strascichi. E certamente darebbe da evitare: sempre».
Pertanto – aggiunge ancora il presidente – «se si ritiene e se si è convinti della bontà di questo progetto (come scrive il sindaco) e soprattutto della sua validità, non si devono cercare assurde motivazioni, pur di scacciare alcune associazioni, protagoniste del progetto. Associazioni hanno lavorato bene insieme a noi ed hanno permesso al progetto di ottenere il finanziamento. Insomma, è tutto un po’ surreale – conclude l’interessato – Noi speriamo solo che si metta tutto a posto e questa storia rimanga solo un brutto ricordo. Chiudiamo con un invito alla distensione: siamo certi che la giunta approverà il cofinanziamento e chiuderà questa pagina».