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Pizzo, la commissione: «L’inquinamento minaccia la balneabilità». Stagione a rischio?

La terna a Palazzo San Giorgio alla Regione: «È stato ripetutamente, ma infruttuosamente finora, sollecitata l’assegnazione di circa 500mila euro per la sistemazione del depuratore comunale»

Pizzo, la commissione: «L’inquinamento minaccia la balneabilità». Stagione a rischio?
Il Comune di Pizzo

«Non si può non esprimere, anche per un’auspicabile deciso intervento delle forze politiche e sociali del territorio, forte e viva preoccupazione, in vista della prossima stagione estiva, per le condizioni della balneabilità, minacciate da possibili fonti di inquinamento, per il cui superamento si è avuto modo di scrivere ripetutamente alla Regione Calabria fin dal 4 maggio 2020 ed ultimamente il 7 gennaio 2022». Firmato commissione straordinaria al Comune di Pizzo. Antonio Reppucci, Giuseppe Di Martino e Antonio Corvo lanciano ancora una volta un vero e proprio allarme. In due anni di missive, appelli, solleciti, evidentemente, le loro parole sono cadute nel vuoto. Rimaste inascoltate. E adesso il pericolo inquinamento potrebbe ripresentarsi tra qualche mese compromettendo in modo serio la prossima stagione estiva. [Continua in basso]

L’ultima allarmante lettera inviata a Regione e Arpacal

La “Cittadella”, sede della Regione Calabria

Eppure nell’ultima lettera inviata alla presidenza della Regione Calabria, all’assessorato regionale all’Ambiente, al dipartimento Ambiente e all’Arpacal, la terna commissariale a Palazzo San Giorgio ha fatto presente che con diverse note (due inviate nel 2020 e due nel 2021) «si ebbe a delineare un’ampia e dettagliata panoramica delle problematiche che condizionano pesantemente la situazione della balneabilità del lungomare napitino, lungo 13 chilometri, con l’indicazione degli interventi ritenuti più opportuni per il superamento e per garantire, soprattutto nel periodo estivo, una tranquilla e serena usufruizione del mare. In particolare – si legge nella missiva dei commissari – è stato ripetutamente, ma infruttuosamente finora, sollecitata l’assegnazione di circa 500mila euro per la sistemazione del depuratore comunale, sequestrato circa due anni fa, e per il quale si richiese il finanziamento per un suo ottimale adeguamento».  Peraltro – è scritto ancora nella lettera – «il 12 maggio del 2021 si ebbe anche ad incontrare alla Cittadella, l’assessore regionale all’Ambiente, cui furono consegnate le note inviate alla Regione in precedenza, e che si allegano nuovamente, ai fini di un fattivo e deciso interessamento che, purtroppo, non ha sortito gli effetti auspicati».

Nuovo appello per l’ottenimento dei fondi per il depuratore comunale

Il depuratore di Pizzo sequestrato

Ciò premesso, Antonio Reppucci, Giuseppe Di Martino e Antonio Corvo rinnovano «vive e pressanti premure ai fini dell’erogazione dell’atteso finanziamento, assolutamente indispensabile per superare la condizione di criticità del depuratore comunale in vista della prossima stagione estiva… ». «L’auspicio, forte e vivo, è che sul tema delle condizioni della balneabilità ci sia veramente una svolta e una discontinuità ed un pragmatismo che, purtroppo, è finora mancato, con molti convegni, che si sono succeduti senza conseguenti concrete iniziative». Ricordato, quindi, dalla terna commissariale che nell’incontro tenuto al Nautico di Pizzo il 16 dicembre del 2021, con la presenza del neo presidente della Regione e del procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, emersero le criticità che meritavano immediata attenzione e furono anche espresse illuminate considerazioni sulle attività da realizzare per rendere il mare in condizioni di normalità, soprattutto per quanto riguarda la tutela della salute di residenti, turisti e villeggianti».

Ecco all’epoca cosa venne auspicato di fare: «Verifica-ricognizione dei depuratori comunali spesso inadeguati, malfunzionanti, sottodimensionati, e delle attività che insistono sull’intera Costa degli dei, e non solo. Verifica dei depuratori dei comuni montani e costruzione degli stessi se non esistenti, regolare e periodica pulizia di canali, fossi, torrenti che portano al mare non sempre acque pulite». Quindi, «il controllo più capillare nel periodo estivo di barche e della nautica in genere che magari scaricano confidando di farla franca, la repressione e sanzione degli scarichi abusivi di attività connesse al turismo e la prevenzione del fenomeno della proliferazione della fioritura algale. Tanto si ritiene di evidenziare, rappresentandosi l’urgenza dell’assegnazione del richiesto finanziamento in assenza del quale – questa la conclusione della missiva – questo Comune andrà incontro inevitabilmente a pesanti criticità nella prossima stagione estiva».

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