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Sant’Onofrio, Pezzo risponde a Maragò: «Dalla sua amministrazione solo guai»

Il primo cittadino ribatte alle accuse del leader dell'opposizione ed ex sindaco: «Ad ottobre la popolazione ha scelto noi e non chi li ha ingannati e delusi»

Sant’Onofrio, Pezzo risponde a Maragò: «Dalla sua amministrazione solo guai»
L'ex sindaco Onofrio Maragó e il nuovo primo cittadino Antonino Pezzo
Il sindaco Antonino Pezzo

«È semplicemente vergognoso che un consigliere di minoranza ed ex sindaco approfitti, della situazione drammatica che sta colpendo il popolo ucraino, per fare cattiva politica». Così il sindaco di Sant’Onofrio, Antonino Pezzo, risponde agli attacchi del leader del gruppo d’opposizione “Tre spighe” Onofrio Maragò. «Avrebbe preteso, consapevolmente – scrive il primo cittadino in una nota -, di indurre il presidente del Consiglio e l’intero consesso, a prendere in considerazione una mozione che contrastava col regolamento del Consiglio comunale e, quindi, che non poteva essere accolta. Questa amministrazione ripudia la guerra e qualsiasi forma di violenza ma, ripudia ancor di più coloro i quali non hanno rispetto neanche della povera gente schiacciata dalla guerra. Inoltre, il consigliere Maragò continua a mentire come ha fatto durante la campagna elettorale: “Mente sapendo di mentire”! Ha asserito che il sindaco ha detto, tra l’altro, in consiglio comunale che “questa amministrazione sta maneggiando venti milioni di euro di finanziamenti…”. Il sindaco non ha adoperato la parola “maneggiando” ma “movimentando” che è una cosa ben diversa; anche qui dice la bugia, mente, a nostro parere, con malizia e cattiveria. Maneggiare significa mettere le mani dentro i soldi, manipolare. Movimentare, al contrario, è la parola giusta che un amministratore deve pronunciare specialmente quando si parla di soldi pubblici. Di solito gli uomini parlano per come agiscono». [Continua in basso]

E ancora: «Per quanto concerne l’attribuzione a questa amministrazione di un’altra “macchia” per quanto successo in Consiglio comunale, è vero, è molto facile dire all’altro “permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre non vedi la trave che è nel tuo! Dalla precedente amministrazione comunale guidata, appunto, da Maragò abbiamo ereditato soltanto guai e debiti fuori bilancio. Problemi nelle opere pubbliche e precisamente ai lavori al depuratore (oggetto di sequestro giudiziario), opere che erano il vanto dell’amministrazione Maragò; per non parlare dei problemi affrontati da questa amministrazione per la crisi idrica riparando decine e decine di perdite nel territorio comunale dove l’acqua si disperdeva da anni; risultato: abbiamo risparmiato, in un mese, circa 7-8 mila euro di acqua sull’ultima fattura del fornitore».

«Inoltre – continua il sindaco Pezzo -, abbiamo messo mano ai lavori della scuola media per loro ultimati, ma che necessitavano di maggiore attenzione con il reale rischio di dover restituire i soldi, oltre 400mila euro, alla Regione Calabria. E che dire dei lavori della sede comunale, non si possono iniziare i lavori perché l’amministrazione precedente ha dato incarichi per più di 20 mila euro, oltre il limite consentito dalla Regione Calabria, per progettazione e supporto scientifico; anche questo è in fase di sistemazione. Così, ancora, potremmo parlare sul perché non iniziano i lavori delle opere di urbanizzazione del nuovo cimitero ed ancora di più di quello che hanno combinato con l’affidamento in gestione del campo sportivo di calcio. E cosa dire sulla discarica abusiva realizzata nell’area comunale dietro il campo di calcio oggetto, anch’essa, di sequestro giudiziario? E, ancora, la vergognosa menzogna sulla realizzazione di una discarica, al servizio di un’intera provincia e non solo, da realizzare su l’unico pezzo di territorio comunale coperto da boschi che potrebbe causare un ingente danno ambientale. Concludendo, vorremmo ribadire al consigliere Maragò che il 4 e il 5 ottobre u.s. la gente di Sant’Onofrio ha scelto tra chi li ha ingannati e delusi e chi ha parlato con onestà, trasparenza e dicendo il vero! Il popolo ha scelto questa amministrazione e questo sindaco e, successivamente, tale risultato è stato suggellato dal Tar Calabria».

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