domenica,Novembre 24 2024

Allarme erosione costiera nel Vibonese, Lo Schiavo: «Occhiuto riceva subito gli operatori» -Video

Il consigliere regionale: «Sono disponibili 108 milioni di euro per contrastare la minaccia delle mareggiate, più ulteriori 140 milioni. Si istituisca una Task force dedicata»

Allarme erosione costiera nel Vibonese, Lo Schiavo: «Occhiuto riceva subito gli operatori» -Video
I danni provocati dall'erosione costiera lungo il litorale di Tropea
Altra immagini delle conseguenze dell’erosione

«Non si può perdere altro tempo nell’affrontare, con interventi concreti e risolutivi, il fenomeno dell’erosione costiera in Calabria. A seguito della mia interrogazione sul tema, il Dipartimento Lavori pubblici ha chiarito come vi siano a disposizione ben 108 milioni di euro per contrastare la minaccia delle mareggiate, più ulteriori 140 milioni di euro per interventi di sistemazione fluviale. Dunque c’è da chiedersi perché le azioni messe in atto finora si siano rivelate precarie e insufficienti e c’è da chiedersi soprattutto come trovare al più presto adeguate soluzioni per non continuare a buttare, letteralmente, soldi a mare. Non fa ben sperare, infatti, il fatto che molti degli interventi attesi siano ancora in fase di progettazione o di acquisizione di pareri e altri siano stati solo parzialmente eseguiti, mentre le nostre spiagge arretrano di decine di metri e in diverse località rischiano addirittura di scomparire nel giro di pochi mesi».  È quanto afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo sul tema dell’erosione costiera a seguito della risposta del competente assessore regionale Mauro Dolce ad una precedente interrogazione presentata proprio dall’esponente del gruppo “de Magistris presidente”. [Continua in basso]

Antonio Lo Schiavo
Antonio Lo Schiavo

«Il tempo per le nostre coste è tiranno – prosegue lo Schiavo – e lo sanno bene i residenti dei centri urbani rivieraschi e soprattutto gli operatori turistici e gli imprenditori della balneazione che vedono i litorali ridursi considerevolmente ad ogni mareggiata. Nei giorni scorsi ho raccolto le preoccupazioni degli operatori turistici vibonesi riuniti nell’associazione “Mare e spiagge Costa degli Dei”, che rappresentano l’ossatura imprenditoriale del principale distretto turistico della regione per numero di posti letto e che, supportati da professionisti e tecnici competenti, da tempo si sono uniti per dare il loro contributo con osservazioni documentate e con proposte mirate. Il presidente Occhiuto li riceva al più presto e raccolga dalla loro viva voce la gravità di un problema che rischia di mandare a gambe all’aria buona parte dell’offerta turistica e dunque uno dei principali asset dell’economia regionale».

Il consigliere Antonio Lo Schiavo avanza quindi le sue proposte: «Bisogna sbloccare subito le opere cantierabili e quelle che, già in corso di esecuzione, hanno subito un’impasse per ragioni burocratiche. Al contempo è necessario adeguare l’ormai datato Masterplan del 2014 alla nuova conformazione orografica delle coste per avere uno strumento più coerente rispetto allo stato dell’arte. È ormai evidente, poi, che i Dipartimenti competenti in materia debbano essere dotati di adeguate risorse umane. Si istituisca, pertanto, una Task force dedicata che possa superare anche le sovrapposizioni tra il Dipartimento Lavori pubblici e quello Ambiente, unificando le procedure. Va ripensato, a mio avviso, anche il ruolo del Tavolo tecnico istituito lo scorso anno e fare in modo che l’organismo entri realmente a regime, aprendolo anche alla partecipazione delle associazioni di categoria come “Mare e spiagge Costa degli Dei”, ai portatori d’interessi, agli ordini professionali. Sarebbe un segnale di serietà e di rinnovata volontà politica di affrontare una questione che, se ulteriormente dilazionata nel tempo, vanificherà sforzi e finanziamenti assestando un colpo mortale ad una parte importante della nostra economia perché – conclude Lo Schiavo -, semplicemente, non ci saranno più spiagge e litorali da difendere». 

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