Caro gasolio, si fermano anche i pescherecci di tutta Italia
I pescatori delle marinerie italiane non usciranno in mare per una settimana per protestare contro gli aumenti del carburante
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La protesta contro il caro-carburante si sposta dalle strade ai mari. Dopo gli autotrasportatori è ora la volta dei pescatori. Per protestare contro i rincari record del gasolio, dalla notte del 6 e fino al 13 marzo i pescherecci delle marinerie italiane non usciranno in mare per effettuare le battute di pesca. Lo sciopero generale è stato deciso dall’associazione Produttori Pesca “in quanto il caro-gasolio non permette più di sostenere l’attività e la pesca ha deciso di fermarsi. Il costo del carburante è salito, in poco tempo, da 1.000 a 2.500 euro al giorno. Così non possiamo più lavorare, i costi superano di gran lunga i guadagni”. Mercoledì prossimo l’incontro tra i sindacati di categoria e il Governo, dal quale i pescatori sperano di ricevere un sostegno con il prossimo decreto.
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