martedì,Novembre 26 2024

Vibo, appello al vescovo: «Ci faccia rivivere i riti della settimana santa»

Mimmo Colelli, ex responsabile delle confraternite della diocesi, chiede di autorizzare gli eventi religiosi in città nel rispetto delle norme anti covid

Vibo, appello al vescovo: «Ci faccia rivivere i riti della settimana santa»
Mimmo Colelli già priore dell’Arciconfraternita del SS. Rosario di Vibo Valentia

«Questi ultimi anni di covid hanno devastato la nostra società dal punto di vista economico, sociale e, non di meno conto, anche tradizionale. Se si chiedesse, ad ogni vibonese, cosa manca più di ogni altra cosa da quando vi è l’emergenza sanitaria, a larghissima maggioranza, senza ombra di dubbio alcuno, la risposta sarà: i riti della Settimana Santa». È accorato l’appello che Mimmo Colelli, già priore dell’Arciconfraternita del SS. Rosario di Vibo ed ex responsabile delle confraternite della diocesi, rivolge al vescovo Attilio Nostro. [Continua in basso]

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I riti della Settimana Santa a Vibo Valentia sono «espressione di pietà popolare pura, genuina, che a distanza di secoli riesce ad emozionare un’ intera comunità che – prosegue Mimmo Colelli – ogni anno, nel rivivere quei momenti, si riscopre realmente unita, nell’esaltazione di un credo e di una tradizionalità che sopravvive al tempo, alle mode, alle guerre e, ci auguriamo, anche alle crisi sanitarie. Il dubbio che, anche  quest’anno accompagna i vibonesi merita di avere una risposta positiva», spiega l’ex priore dell’arciconfraternita del SS. Rosario di Vibo che appare comunque fiducioso: «L’arrivo di sua eccellenza, monsignor Nostro, ha risvegliato la speranza di chi, come il sottoscritto e molti altri in città e in provincia, si spendono e si battono per tutelare quel patrimonio storico, culturale e popolare che, in questa provincia, trova la sua massima espressione nei riti della settimana Ssanta. Inutile negare l’ostilità di “una parte di Chiesa” che archivierebbe, queste espressioni di fede, come “pacchiane” e decontestualizzate teatralità. Ma questo “nuovo corso”, molto popolare e poco intellettuale ci rincuora. L’augurio – continua Mimmo Colelli –  è che, sua eccellenza, tenga subito conto della fine dell’emergenza sanitaria, autorizzando l’organizzazione degli eventi. Sono certo che tutte le confraternite della diocesi, che ho avuto l’onore di rappresentare, saranno pronte ad impegnarsi al massimo per garantire il rispetto delle normative anticovid. La rinascita di questa diocesi – conclude –  passa anche dalla tutela e salvaguardia del proprio patrimonio».

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